Fiamma Nirenstein Blog

Così Erdogan s'inventa la sua primavera araba

giovedì 15 settembre 2011 Il Giornale 3 commenti

ENGLISH FOLLOWS

Il Giornale, 15 settembre 2011

Il migliore amico che ha Israele in questo momento è Hamas: il gruppo terrorista palestinese è contro la dichiarazione unilaterale di uno Stato Palestinese all’ONU. Dice chiaramente che è una perdita di tempo, dato che lo scopo autentico è la distruzione dello Stato d’Israele. Dunque, meglio investire in terroristi e missili. Abu Mazen possiamo invece definirlo un nemico esitante: gli americani (in particolare Obama) sono contrari alla dichiarazione unilaterale palestinese, gli europei tentano di evitare un gesto che rifiuta la trattativa, indispensabile premessa di pace, e che sarà invece un tornado nel mondo arabo. Abu Mazen la sta facendo grossa, si sa che è confuso, ma per ora procede. 

Abbiamo dunque un miglior amico, un nemico trepidante, e anche un peggior nemico: è Tayyp Erdogan, il primo ministro turco che vuole farsi la sua propria primavera araba, a sua immagine e somiglianza, col tour in Egitto, Tunisia, Libia. Vuole essere il mentore del nuovo mondo islamico. I Fratelli Musulmani sono scontenti che le folle egiziane applaudano l’epigono dell’Impero Ottomano che ha dominato il mondo arabo per secoli, ai sultanati preferiscono il califfato. Ma Erdogan che è astuto sa che più dei contrasti storici conta la religione del nostro tempo: l’odio contro Israele. In piazza, alla Lega Araba, con la stampa... Erdogan ne ha fatto la sua bandiera. Dice che lo stato palestinese, senza trattativa, senza contropartita, quello dell’ONU, è “un obbligo, non un’opzione”. L’appuntamento all’ONU del 20 settembre è dunque un invito a unirsi tutti per “punire Israele”. Altro che pace. Ma le primavere arabe non erano sorte contro quei dittatori che avevano fatto dell’odio per Israele l’alibi per seguitare ad affamarli? E’questa la primavera di Erdogan?


Erdogan makes up his own “Arab spring”

Il Giornale, September 15, 2011

At this moment, Israel’s best friend seems to be Hamas: the Palestinian terrorist group is against the unilateral declaration of a Palestinian State to be discussed at the UN general Assembly soon. It openly says it is a waste of time since its real aim is the destruction of the Sate of Israel. So, for Hamas it is sincerely better to invest on terrorists and missiles, and they affirm that. On the other side, Abu Mazen can be defined as a hesitant enemy: the Americans are against the unilateral declaration of the Palestinians, while the Europeans try to avoid the rejection of the principle of negotiations. They know that a unilateral declaration will not bring to any peace and will be instead a tornado in the Arab world. But even in his confusion, Abu Mazen is going on straight fro a victory at the UN.
So we have a best friend, a hesitant enemy and here it is the worst enemy: Tayyp Erdogan, the Turkish prime minister who wants to have his own Arab spring, in his own image, likeness and interest, with his tour in Egypt, Tunisia, Libya. He wants to be the new patron of the new Islamic world. The Muslim Brothers do not like the Egyptian crowd to applaud the descendant of the Ottoman Empire who dominated the Arab world for centuries. They prefer caliphate to sultanate. But Erdogan is shrewd and he knows that not the historical but rather the religion of our time is the most important sub context and it is the hatred against Israel that in Egypt propagated in the squares, at the Arab League, in the media… Erdogan waved this as his flag. He says that the UN Palestinian State, declared without a negotiation, without trade-offs, is “an obligation, not an option”. The Palestinian initiative at the UN is therefore an invitation to unite the entire world with the goal of “punishing Israel”. Peace is not the game. He does not even mention it. But didn’t the Arab springs start against those dictators who used the hatred against Israel as an alibi to subject their people while starving them? Is this, therefore, Erdogan’s spring?

 Lascia il tuo commento

Armenia , Firenze
 sabato 24 settembre 2011  14:37:36

Can che abbaia non morde. Ignoriamolo e isoliamolo, anzitutto non invitiamolo più in Europa e espelliamo la Turchia dalla NATO.



carlo , lecce
 mercoledì 21 settembre 2011  16:00:15

erdogan semplicemente è un ipocrita. a casa sua sterminio per il millenario popolo curdo (il kurdistan nemmeno si può nominare nella democraticissima turchia) fuori abbraccia la causa dei "palestinesi"(invenzione relativamente recente, pure loro non si sentono popolo).ora può fare la voce grossa perchè economicamente in supercrescita, come del resto quell'altro bell'esempio di difesa dei diritti umani, la cina.israele come capro espiatorio, è così evidente che soffro del fatto che non lo veda tutto il resto del mondo.finge di volere delle scuse per la mavi marmara, erdogan;ma quali scuse, i poveri pacifinti morti hanno fatto solo il suo gioco, se la sognava di notte un'occasione tale.quando il mondo vedrà?



Luana , Alessandria
 giovedì 15 settembre 2011  16:07:09

Erdogan ha anche detto che invierà navi da guerra nel Mediterraneo orientale e che ha equipaggiato i suoi aerei militari di un radar che rileva ogni mezzo israeliano come "ostile".Che dire! Forse quel radar lo avranno costruito insieme agli israeliani quando erano pappa e ciccia.Non ho ancora compreso se si tratta SOLO di mire egemoniche sull'area o se c'è in nuce una qualche idea di una nuova guerra stile quella del Kippur del 1973.Comunque, On. Nirenstein, penso che non mi darà torto ora che dico che le dichiarazioni di Erdogan stanno assumendo vieppiù il tono di una vera e propria dichiarazione di guerra. Perché siamo nel 2011, qualche decennio fa, Israele e Turchia sarebbero già entrate in guerra.



Per offrirti un servizio migliore fiammanirenstein.com utilizza cookies. Continuando la navigazione nel sito autorizzi l'uso dei cookies.