Fiamma Nirenstein Blog

« COMMESSI DUE GRAVISSIMI ERRORI, NELLA SCELTA DEL TEMPO E NELLA PO TENZA DELLA BOMBA» Esercito sotto accusa anche in Israele I mass-media chiedono spiegazioni sull’ azione così spietata

mercoledì 24 luglio 2002 La Stampa 0 commenti
GERUSALEMME NELLA strage di Gaza compiutasi a lato dell'uccisione del capo di Hamas Salah Shehadeh, oltre al disastro della morte dei bambini palestinesi, c'è quello della convulsione di Israele in guerra, l'avvilimento di essere accusati di eccidi di bambini: « Non abbiamo cambiato né cambieremo i nostri standard morali - dice il ministro Yzchack Levy -, abbiamo compiuto un errore di intelligence, scusateci. E tuttavia, cercate di capire che Shehadeh era un pericolo continuo e imminete, per noi» . I commentatori alla radio, alla tv e sui giornali chiamano le vittime uccise nello scoppio della bomba dell'F16 « hafim mi pesha» (« creature senza peccato» ), allo stesso modo dei propri assassinati durante gli attentati terroristici, e interrogano senza giri di parole gli uomini di governo e di « Tzahal» , l'esercito, sulle cause e le conguenze di un'operazione così spietata, così gravida di conseguenze per gli eventuali spiragli di pace e per l'immagine di Israele nel mondo. L'opposizione rappresentata da Yossi Sarid accusa Sharon di aver agito con eccesso di violenza. Forse intenzionalmente, proprio quando si aprivano alcuni timidi colloqui fra una nuova gerarchia palestinese e politici israeliani. Il movimento pacifista la pensa così . Ma è un'ipotesi debole: Sharon ha già l’ appoggio americano per rimandare ogni vero colloquio a quando Arafat cesserà di usare il terrore, e avvierà serie riforme: se vuole aspettare, ne ha di che. Lo stesso Sharon sostiene che non era a conoscenza della presenza di civili nell'edificio: se l'avesse saputo - afferma - non vi avrebbe ordinato l'attacco aereo. « Il nostro presupposto - ha detto Sharon, ripreso dalla radio di stato israeliana - era che nell'edificio non c'era alcun civile. E se lo avessimo saputo avremmo trovato il modo di colpire Salah Shahade con altri mezzi» . Il dubbio investe semmai di più la mitica abilità di Tzahal: ed un dubbio si avverte nelle parole di tutti i politici e dei militari, compreso Sharon che pure ha anche dichiarato che l'operazione di eliminazione di Shaheda era indispensabile e ben riuscita, per poi promuovere, subito dopo, un'inchiesta nell'esercito. Nessuno, né a destra né a sinistra, rivendica o dichiara, di fronte alle accuse del mondo (l'Onu, la Comunità Europea, e gli amici Usa) di avere fatto bene a colpire civili innocenti, che vi sia in questo una necessità bellica; al contrario: « L'operazione era pianificata da tempo» ha detto il ministro della Difesa Fuad Ben Eliezer, cui era stata chiesta l'approvazione per l'intervento « e si trattava di prevenire l'ennesimo attentato di un protagonistra dell'ondata di terrore, uno dei peggiori fra tutti i criminali che hanno riempito Israele di sangue. E non era una vendetta, ma un gesto di lotta che avevamo già cercato di compiere contro la sua auto, non riuscendoci. Adesso, si trattava semplicemente del tentativo di evitare un altro attentato. Ma non si è mai prospettato che questa eliminazione dovesse avvenire in mezzo a cittadini» . Quello che dice il generale Farkash, capo di Aman, i servizi segreti militari, è che i servizi avevano assicurato che nella palazzina di due piani, Shehadeh si trovasse da solo con il suo vice. Allon Ben David, noto commentatore di cose militari, aggiunge che secondo le sue informazioni la notte di sabato l'F16 preposto al bombardamento si era già alzato in volo, ma era poi tornato alla base proprio perché il pilota era stato avvertito della presenza di civili nell'area. Però , aggiunge Ben David, è chiaro che qui ci sono stati almeno due gravissimi errori: il primo, l'errore dei servizi; il secondo la grandezza della bomba. Tutto lo spargimento di sangue che ha provocato anche intorno alla casa, è davvero un risultato poco chirurgico, rispetto alle precedenti operazioni. « La guerra è sempre una sporca guerra» dice Eli Karmon, uno dei direttori dell'Istituto per la lotta al terrorismo di Herzlya, vicino al Mossad: « dispiace che ci siano andati di mezzo dei bambini, e quanto! Ma il tema è tragicamente attuale, e non solo per noi: quest'uomo aveva ucciso 15 israeliani negli ultimi mesi, le sue dichiarazioni e le azioni erano tutte tese alla nostra distruzione, era molto potente, più ancora di Yassin, sapevamo per certo che era implicato in operazioni di terrorismo catastrofico. Dovevamo stare ad aspettare il prossimo attacco di Shehadeh, nel momento in cui si è presentata la possibilità di ucciderlo e di interrompere così la preparazione del prossimo attacco? E non mi si parli del fatto che lo sceicco Yassin aveva parlato di una tregua: quello è tutto un giuoco delle parti, di cui fa parte anche Arafat. Uno parla di pace e condanna, quell'altro intanto sta aggiustando la cintura al prossimo terrorista suicida» . Il terrorismo aggiunge Karmon, ha proprio la vile caratteristica di mescolare le sue armi e i suoi giuochi a donne e bambini. Anche se si è trattato di un errore ai pacifisti resta difficile capire il perché del « timing» di questo raid: o si tratta o si elimina, ha detto il capo dell'opposizione Yossi Sarid. Ma insiste Sharon: nostro primo dovere è difendere la popolazione.

 Lascia il tuo commento

Per offrirti un servizio migliore fiammanirenstein.com utilizza cookies. Continuando la navigazione nel sito autorizzi l'uso dei cookies.