Che vergogna Ban Ki Moon a Teheran
venerdì 24 agosto 2012 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 24 agosto 2012
Obama non è per niente contento, anzi aveva chiesto di non fare quel passo. Ma Ban Ki Moon ha optato per la verità che ci fa male: l’ONU tiene per l’Iran, o almeno non gliene importa niente che la smetta di guerreggiare per Bashar Assad, di costruire la bomba atomica, di mandare squadre di terroristi per il mondo, di perseguitare dissenzienti, donne, omosessuali, di promettere il genocidio di un altro stato membro. Dunque Ban Ki Moon prepara una tenuta di gala e va a rappresentare l’ONU a Teheran in questo scorcio di fine agosto: nella capitale iraniana infatti si riunisce il NAM, i Movimenti dei Non Allineati.
Ci saranno tutti i 120 stati che furono organizzati ai tempi dell’URSS per esserne il sostegno durante la guerra fredda. Ne sono stati presidenti alcuni fra i più famigerati oppressori dei loro popoli, e Fidel Castro (un presidente fra i tanti) li definì: “ una struttura impegnata nella lotta contro l’imperialismo, il colonialismo, il neocolonialismo, la dominazione, l’egemonia... dei grandi poteri”. Potremmo dirci: “ok, che facciano, tanto adesso non contano nulla, il muro di Berlino è caduto, questo gruppo si è riunito soltanto 15 volte in 50 anni”. Ma il significato di una riunione di questo genere in un momento tanto rivoluzionario si incrocia con una quantità di giochi che puntano tutti verso il disprezzo dei diritti umani e della democrazia, e soprattutto, porgono una mano tesa verso l’ospite dei lavori, il regime iraniano.
Di chi sarà dunque ospite Ban Ki Moon? Intanto, il 19 di agosto, pochissimi giorni or sono, Ahmadinejad ha dichiarato per celebrare il “Giorno di Gerusalemme” che “Nel nuovo Medio Oriente non ci sarà traccia della presenza americana e dei sionisti” mentre Khamenei soteneva che è un dovere di tutti i musulmani del mondo procedere allo scopo, e il generale Amir Ali Hajizadeh spiegava che “Israele sarà gettato nella spazzatura della storia per sempre”. Intanto, il feroce aiuto armato ad Assad contro Hama, Aleppo, Damasco sono stati individuati e provati da una quantità di fonti: le Guardie della Rivoluzione aiutano Assad a uccidere a migliaia i suoi cittadini. L’Ayatollah Khamenei in questi giorni ha ascoltato una relazione dei servizi iraniani sulle conseguenze eventuali della sopravvivenza o dell’eliminazione di Assad, e ha quindi ordinato che i gruppi che agiscono all’estero, cioè compiono attentati, vengano attivati in funzione deterrente. I colloqui per far cessare la costruzione del nucleare sono falliti, Teheran ci sbeffeggia. Il fatto che Ban Ki Moon la visiti in un’occasione propagandistica stabilisce uno standard morale spaventoso per l’ONU, che così dimostra la miseria della sua risoluzione assembleare per imporre di cessare dal nucleare, e di quelle del consiglio per i diritti umani su una popolazione schiacciata dalla prepotenza. Qualunque negazionista può essere ricompensato con una visita d’onore del Presidente dell’ONU. La mossa di Ban porta il gioco dell’oca con l’Iran a casella zero. Bisogna tenere conto di un altro contesto nuovissimo e negativo: Mohammed Morsi, il presidente egiziano membro dei Fratelli Musulmani, andrà anche lui a Teheran. Passerà a Ahmadinejad la presidenza del NAM, oggi egiziana, mettendolo in condizione di parlare a nome di 120 nazioni. Dal 1979, anno della rivoluzione e della pace Egitto-Israele, i due Paesi islamici uno sunnita e l’altro sciita, avevano avuto rapporti ostili. Una via di Teheran è intitolata all’uccisore di Sadat. Morsi proprio in queste settimane ha preso in mano tutto il potere, cambiando i vertici dell’esercito e dello Stato e mettendo le mani sul parlamento.
Intanto, ha spostato uomini e armi pesanti nel Sinai e ha così sconvolto l’ assetto raggiunto con Israele. Il viaggio di Ban Ki Moon è una ferita inferta anche a quel poco di leva che Hillary Clinton e di Obama cercano di esercitare sull’Egitto minacciandolo di tagliare gli aiuti. Soprattutto è un’aiuto palese all’Iran che invece ha finalmente un fianco debole nella Siria e negli Hezbollah suoi valvassori, in questi giorni attaccati in Libano. Bel modo di far cessare gli ayatollah dalla costruzione dell’atomica, bell’aiuto alla pace nel mondo.