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sabato 7 febbraio 2015 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 07 febbraio 2015

Anche chi non sa proprio nulla su Israele, anzi, loro in particolare, sa che talora lo Stato Ebraico costruisce peccaminosamente nuove case in Giudea e in Samaria. La cosa, quale che sia l'entità delle costruzioni, viene sempre fulminata da una condanna dell'Unione Europea: la loro costruzione, dice l'UE, pregiudica la futura suddivisione del territorio fra ebrei e palestinesi. Eppure ieri è stato reso noto sul Jerusalem Post un rapporto dell'organizzazione Regavim che ci racconta che negli ultimi due anni l'UE ha costruito 400 strutture modulari, parte in cemento parte in metallo, nelle colline della Giudea vicino a Malee Adumi, vicino a Gerusalemme.

Case fisse, niente ruote. Si tratta dell'area C, secondo gli accordi di Oslo a gestione civile solo di Israele, mentre l'area A è palestinese e quella B mista. Ma l'UE, in accordo con i palestinesi, ha deciso di sostituire le tende beduine con strutture di cemento. Su ogni casetta c'è il marchio dell'Europa così Israele non protesta temendo complicazioni internazionali.

Insomma, l'UE, non solo accetta senza batter ciglio altri contenziosi territoriali (Marocco, Cipro..) ma promuove nuovi insediamenti arabi mentre denuncia quelli israeliani. Non sarà mica che Israele gli è antipatica?

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