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Caro Letta, dì la verità a Netanyahu e Abu Mazen

lunedì 1 luglio 2013 Il Giornale 2 commenti

Il Giornale, 01 luglio 2013

Il nostro Primo Ministro Enrico Letta, in visita in Medio Oriente e all’Autorità Palestinese, ha una grande chance: dire la verità. Probabilmente la ragione per cui Kerry se ne è tornato a casa ieri senza l’impegno per nuove trattative è stata la timidezza dell’amministrazione Obama, che accarezza i Fratelli Musulmani fino alla tomba politica dell’Egitto, ignora il disastro in Siria fino 100mila morti e il terrorismo in Libia finché gli uccidono l’ambasciatore, seguita nell’idea che Erdogan sia un mediatore ideale. Dunque, ecco cosa dovrebbe dire Letta ai due leader Benjamin Netanyahu e Abu Mazen se volesse aiutarli.

“Caro Abu Mazen, noi italiani siamo a favore dello Stato Palestinese, ve lo abbiamo dimostrato in tanti modi: E voi? E’ chiaro dal fatto che in questi anni vi siete tirati indietro ogni volta che era a portata di mano, almeno tre volte, che avete dei dubbi proprio su questa finalità. Perché insistete sulle precondizioni per trattare? Volete concludere prima di cominciare? Se aveste come fine “due Stati per due popoli”, non cerchereste di negare che gli ebrei hanno qui la loro patria naturale, la loro storia. Perché hai di nuovo ripetuto a un giornale saudita la formula del “presunto tempio” di Gerusalemme? Vuoi di nuovo dire che gli ebrei qui non c’entrano niente? Nessun uomo di cultura può crederlo.
Anche Flavio Giuseppe, Tacito… tanti altri lo raccontano, la Bibbia è una mappa della loro presenza. Lascia la triste manovra ora fatta anche al Consiglio d’Europa di cambiare nei documenti le parole “due Stati per due popoli” in “due Stati” e basta: se qui ci vogliono due Stati, è perché ci sono due popoli, o ne vuoi eliminare uno? Ti consiglio di capire anche che gli ebrei sono un popolo, non una religione, guarda quanti laici in giro: chiama Israele “Stato degli Ebrei”, come l’Italia “Stato degli Italiani” o lo Stato Palestinese “Stato dei Palestinesi”. Metti fine alla cultura dell’odio nei libri di scuola o alla tv, se quei bambini cui insegnate che gli ebrei sono spregevoli e mostrate come eroi i terroristi domani dovessero essere la generazione della pace, come accetteranno una vita normale? Lascia il “diritto al ritorno” quattro generazioni più tardi, Israele non può accettare un’immensa invasione di nipoti dei nipoti, pensa se gli indiani e i pakistani facessero lo stesso. Devi commensurare la richiesta di terra al buon senso: finché Hamas spara missili, non puoi chiedere confini a ridosso dell’aeroporto internazionale. Non far balenare il riconoscimento dell’ONU se non si ubbidisce alle vostre richieste: è un ricatto. Un po’ di buon senso, auguri”.

E a Bibi: “Si dice sempre che la destra può condurre a compromessi impossibili per la sinistra. Begin fece la pace con Sadat. Tu vuoi passare alla storia come colui che consegna a Israele maggiore sicurezza, la Siria, l’Iran, premono, qualche passo con i palestinesi sarebbe una rassicurazione. So che sei assediato dalla critica di quelli che pensano che Abu Mazen punti alla scomparsa di Israele. Ma lo sai: se dici, come hai detto “sono per due Stati” subito lo spazio alla tua destra viene occupato. Non te ne curare, vai avanti, vedi se i palestinesi vengono al tavolo. Il rilascio dei prigionieri è molto importante per loro, è difficile ma l’hai fatto per Shalit, sai come affrontarla. Gli insediamenti sono la grande precondizione: un blocco delle costruzioni pubbliche proclamato pubblicamente, cambierebbe le cose. Se vuoi l’amicizia degli USA, che a causa dell’Iran è importante, procedi. Hai ragione quando dici che non rischierai la vita dei tuoi cittadini: te lo dico perché so cos’è stata l’Intifada. Mi sono accorto che quando si spinge troppo verso un accordo le trattative diventano violenza. Decelera, ma vai avanti. Come scrive Alessandro Manzoni in spagnolo, “adelante con juicio”. Mi raccomando: insisti molto di più sull’insegnamento dell’odio, il mondo non ne sa niente. Quello, secondo me è il vero ostacolo. All’Onu, vi daremo una mano. Mi dispiace che l’ultima volta ci siamo tirati indietro, Monti era molto confuso sull’argomento, io no”. Chissà, forse glielo dice.


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Anna Maria Mileti , Italia
 martedì 2 luglio 2013  08:55:28

Penso anche io che l'Onorevole Enrico Letta sia una persona razionale e sapiente che ha consapevolezza dei diversi interessi politici ed economici coinvolti e altrettanta conoscenza che qualcuno sta ancora accumulando sempre più soldi e sempre più armi per costruire uno stato fondato sul principio dello sradicamento dello Stato di Israele.Occorre fare attenzione ad ogni parola, ad ogni sbandieramento di diritti umani, e di mille altre parole con nomi buoni, perchè nello stesso momento in cui le pronunciano pensano ad ucciderle o nel migliore dei modi a spogliarle di ogni Senso.



stefano pesce , roma italia
 lunedì 1 luglio 2013  15:05:34

speriamo che Letta che è 1 uomo intelligente affronti la questiomne israeliano paklestinese con intelligenza ed equilibrio,quello che non hanno fatto gli altri politici italiani



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