Fiamma Nirenstein Blog

Buon 2008!

martedì 1 gennaio 2008 Generico 2 commenti
Buon 2008! - Fiamma Nirenstein Home page
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 "Mi pregio dedicare il mio dipinto in allegato alla gentile Signora Fiamma con i miei sinceri auguri per l'anno nuovo ed i miei più vivi complimenti per il suo lavoro. Il titolo del quadro è "EXODUS".
Dev.mo Joey Fatigati".
 
Carissimi amici,
 
ieri sera, parlando con un mio amico del libretto anti-missile di cui raccontavo nel pezzo di ieri del Giornale, quel compendio di fine anno che l'esercito israeliano sta distribuendo alla popolazione civile, lui mi ha detto: "Certo che disgrazia questa situazione. Però ti invidio tanto che sei lì".
Ecco, non c'è cosa più bella che mi senta di augurarvi per questo nuovo anno: che la cosa più importante sia il significato delle cose, la loro essenza profonda, i loro perché.
 
p.s: a proposito di quadri. Anni fa un artista mi mandò uno schizzo di un mio ritratto molto bello, che però non trovo più causa vari spostamenti. Se casomai l'autore dovesse leggere queste righe, sarei lieta se si rifacesse vivo.
 
Israele, in regalo alle famiglie il kit anti-missile
È un compendio di fine d’anno molto israeliano: il governo, a cura dell’esercito, comando del fronte interno, ha spedito casa per casa un corposo opuscolo in cui si danno istruzioni pratiche e psicologiche su come comportarsi nell’eventualità di un attacco missilistico. Per rendere la cosa meno diretta, si parla anche di altri disastri, terremoti e incendi. Ma il messaggio parla di Iran, di Hamas, di Hezbollah. Il 2008 arriva sulle loro ali di fuoco. I missili da cui ci si deve difendere sono descritti uno per uno, convenzionali, Qassam, Katiusce, a testata convenzionale, chimica, biologica. C’è anche una parte per i bambini, pilotata da un robottino un po’ scemo, che un po’ pateticamente rallegra la scena insistendo per ordinare la pizza proprio mentre suona la sirena, e che, finito l’allarme potrà farlo: «Peperoni o olive?», gli chiede allegramente nel video sul sito internet il suo compagno di presentazione. «Certo che potete difendervi da un attacco missilistico», rassicura i bambini: «Ma ricordate: un missile è come un grosso masso che colpisca un muro con tutte le sue forze. Quindi è opportuno stare lontano da quel muro, tanto più che il missile è pieno di esplosivo che fa schizzare tutto intorno schegge di pietra e di ferro».
La presentazione consiste in un articolatissimo libretto e in un sito internet, strutturati per pericoli e per bisogni del pubblico generale e di quello particolare, per esempio dei vecchi e degli invalidi. Lo sfondo psicologico, più volte ripetuto dai responsabili militari e civili, interrogati sulle ragioni della grande ansia che percorre le istruzioni, sa di scongiuro: «Ci sono Paesi che si preoccupano dei terremoti, dell’influenza dei polli... noi abbiamo questo problema particolare, c’è chi deve tenere in casa rimedi per disturbi cronici ma controllabili... Noi abbiamo il problema dell’aggressività di quest’area, è bene essere sempre preparati e tenere pronto un programma familiare d’emergenza».
Il comando centrale dell’esercito richiede che ogni famiglia si costruisca o individui in casa un rifugio «fai da te» nell’ambito delle pareti domestiche o nell’immediata prossimità, mai a più di un minuto di distanza dal luogo in cui si vive e si lavora. Nel «piano d’emergenza di famiglia» si è pensato in anticipo a come utilizzare lo spazio disponibile per i bambini, il gatto, le persone che non si muovono facilmente. Il rifugio casalingo deve essere una stanza il cui perimetro non confini con il muro esterno della casa; agli inquilini dell’ultimo piano di un edifico si chiede di realizzarlo al piano inferiore; comunque, si deve approntarlo nella zona più interna della casa, persino nella tromba delle scale, se non ci sono alternative. Deve essere anche una stanza senza finestre e senza porte con l’esterno, o semmai da isolare con nastri adesivi o altro.
Le case più moderne sono attrezzate con rifugi isolati, ma in passato, dato che il pericolo era molto diverso e i Qassam di Hamas non piovevano su Sderot, la gente aveva il tempo di correre nei rifugi esterni. Oggi il rischio chimico o biologico richiede risposte veloci e blindate, che lo Stato non è in grado di approntare nei tempi necessari. Nonostante nel testo si punti molto sul valore psicologico della preparazione, sulla propedeutica familiare («i pericoli e le emergenze possono presentarsi senza nessun preavviso», quindi «state sempre pronti»), ciò che alla fine colpisce è l’orrore dello sfondo. Si raccomanda di prevedere la possibilità di restare soli e isolati per molto tempo in attesa del cessate pericolo; si chiede quindi di tenere sempre in una borsa cibo secco e acqua insieme a una radio, oltre ai giochi per i bambini e qualche libro; i bagni, si dice, non sono adatti, perché le mattonelle di ceramica saltano in pezzi facilmente.
Quanto tempo può durare un allarme? Cinque o dieci minuti, a meno che non si ricevano ordini diversi dal comando centrale. La radio sempre accesa è dunque indispensabile. Come lo fu ai tempi della prima Guerra del Golfo, nel ’91 quando i missili di Saddam fioccavano, la gente e noi giornalisti indossavamo sovente, sedendo in improvvisati rifugi domestici e negli alberghi, la maschera antigas. Dalla radio un generale di nome Nachman Shai raccomandava: «Bevete molta acqua».

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Alessandro , Regensburg, Germania
 venerdì 4 gennaio 2008  21:05:37

«Un missile è come un grosso masso che colpisca un muro con tutte le sue forze. Quindi è opportuno stare lontano da quel muro, tanto più che il missile è pieno di esplosivo che fa schizzare tutto intorno schegge di pietra e di ferro».Una cosa che pochi sanno fuori da Israele, che pochi israeliani ritengono degna di nota, e che pochi turisti notano da se è che a livello non so quanto inconscio, ai bambini israeliani in qualche modo si cerca di nascondere l'esistenza dei terroristi arabi o più in generale di gente che odia gli ebrei.Tentativo piuttosto goffo vista l'enormità del fenomeno, ma in generale le domande infantili in quel campo ottengono risposte tipo "niente di importante"



Joey Fatigati , Italia
 mercoledì 2 gennaio 2008  12:47:44

L'apparizione in primo piano sul suo sito dell'immagine di "EXODUS", prima immagine del 2008, mi ha emozionato al limite della commozione e mi ha reso felice! Felice anche per il fatto di aver saputo leggere nei suoi occhi, e solo attraverso la sua voce e qualche sua bella immagine, quella sensibilità e quel calore umano che dovrebbe improntare l'umanità tutta. Ritengo che questo piccolo, grande per me, evento sia di buon auspicio per questa nuova pagina della nostra vita. Io la ringrazio e...le invio...un bacio!!!Dev.mo Joey Fatigati



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