Fiamma Nirenstein Blog

Bombe su Gaza, uccisi 6 bimbi. E Hamas bluffa sulla tregua

giovedì 17 luglio 2014 Il Giornale 4 commenti

Il Giornale, 17 luglio 2014


(Gerusalemme) Hamas vuole rientrare nel giuoco, e lo vuole fare da gran furbo, proponendo, come vuole la cultura mondo arabo, ciò che può indurre il nemico alla confusione e alla fine, alla sconfitta definitiva. Hamas, dopo che martedì aveva rifiutato la tregua proposta dall'Egitto invece accettata da Israele, ieri ha presentato la sua proposta, un disegno di "hudna" in dieci punti, una tregua temporanea e tuttavia grandiosa, ben dieci anni di "cessate il fuoco". Mentre ieri su Israele seguitavano a piovere un centinaio di missili con la distruzione, fra l'altro, di una clinica per bambini a Ashkelon e intanto le reazioni israeliane dall'aria provocavano purtroppo la morte di quattro bambini palestinesi, pare che proprio la leadership militare guidata da Mohammed Deif abbia prodotto una proposta finora legittimata dall'organizzazione. Il contenuto è interessante per la sua ambizione: rivela come Hamas non ammetta affatto la rovina economica, la distruzione estesa di basi militari e armi, il fallimenti nel colpire le persone degli israeliani, le perdite umane,la sistematica eliminazione degli edifici dove abitano i suoi capi. Hamas vuole passare da vincitore di fronte al mondo arabo, pensa che l'avere violato la sovranità nazionale di Israele costringendone i due terzi a correre nei rifugi pieghi il nemico e anche l'opinione pubblica internazionale.

La sostanza dei dieci punti consiste nella fine del conflitto attuale, nel controllo, con l'aiuto internazionale,specie dell'ONU, dell'aeroporto, del porto, di dieci chilometri di mare, nell'apertura del passaggio di Rafiah, verso l'Egitto, e di quello (Kerem Shalom) con Israele e la liberazione dei terroristi liberati nello scambio per Gilad Shalit e ricatturati nelle ricerche dei tre ragazzi israeliani rapiti. Non si fa una parola sui diecimila missili stipati nelle grandi riserve nella rete di gallerie sotterranee e che sono l'obiettivo primario di Israele, nè sul potere nella Striscia, che Israele vorrebbe fosse moderato dalla presenza di Abu Mazen sulla scena. Non a caso ieri parlando alla ministra degli esteri italiana Federica Mogherini il primo ministro Netanyahu le ha ripetuto Israele vuole il disarmo di Hamas, unica garanzia di pace. Non ci sono per ora reazioni ufficiali alle proposte di Hamas, ma si può dire che il perno di ogni possibilità di cessate il fuoco è tuttora riposta nel generale Sisi.

"E' del tutto evidente" -dice il mediorentalista Harold Rhode- "Una "hudna" come quella proposta daHamas nasce per essere rotta come quella di Hudaibiya del 627 al momento più conveniente per sconfiggere il nemico, quando Maometto riapri a sorpresa la guerra. Chi accetti una tregua come quella proposta da Hamas otterrà solo la fama letale di essere un debole". Il generale Sisi, al Cairo, seguita a promuovere l'unica tregua di cui Israele possa fidarsi insieme a molti ospiti: Tony Blair, Abu Mazen, il delegato di Hamas Mussa Abu Marzuk, vari responsabili israeliani.La tv egiziana spiega che si sta agitando anche uno schieramento contrapposto, quello che ha convinto Hamas a non accettare l'accordo proposto, e che è il reale motore della proposta di Hamas e dei missili di queste ore. In una parola, il Medio Oriente si sta disegnando nei suoi reali contorni: da una parte Hamas, la Turchia, il Qatar e in queste ultime ore anche la Tunisia, ovvero l'asse della Fratellanza Musulmana.

Dall'altra si profila uno stupefacente allineamento in cui campeggia l'Egitto, si profila l'Arabia Saudita e la Giordania, Abu Mazen è la vera carta su cui tutti puntano, e naturalmente, Israele, con cui nessuno dichiara un'alleanza, è la testa di ponte. Si organizza, vicino a Israele, una guerra sunnita tesa a distruggere gli estremisti. Le propaggini di Hamas e compagnia, è evidente, arrivano all'ISIS e a Jabat al Nusra, tanto che anche Assad si è fatto vivo con una dichiarazione di sostegno ai palestinesi ma contro Hamas. Netanyahu che dimostra una tempra e una resistenza pari alla pazienza con cui fronteggia i nemici interni e la delegittimazione internazionale, affronta anche la paradossale situazione per cui, dopo aver accettato la tregua viene difeso dalla sinistra ed attaccato dai suoi dentro il Likud e dal ministro degli esteri Avigdor Lieberman, di "Israel Beitenu", a destra del Likud; Bibi non ha voluto fin'ora usare le forze di terra, ha conquistato una legittimazione internazionale senza precedenti abbracciando la tregua egiziana.

Purtroppo ieri l'uccisione dal mare di quattro bambini palestinesi, un incidente di guerra su cui le proteste internazionali si inseguono, riporta alla solita criminalizzazione di Israele, ma anche a questioni più serie: quando si libererà buona parte del popolo palestinese da un'organizzazione jihadista che ne fa un misero schiavo nella vita quotidiana e che lo trascina in guerre spietate contro i civili, cui Israele risponde compiendo alle volte anche quegli errori che in guerra sono purtroppo fonte di quotidiano dolore?


 

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Francesco Salatino , Francorte/Germania
 venerdì 18 luglio 2014  12:57:24

Cara Fiamma,in questo momento difficile per lo Statod'Israele e la sua popolazione, bisognaavere il coraggio di schierarsi apertamente,come fa Magdi Allam e nessun altro politicodi rilievo, dalla parte d'Israele contro il terrorismo palestinese di Hamas che continua a lanciare centinaia di razzi sul territorio isreliano. Nessuno osa dire l'amara verità:Hamas vuole provocare il maggior numero di morti, possibilmente bambinia Gaza per uso propagandistico.In alcuni paesi europei, i musulmani cominciano ad attaccare le Sinagoge eterrorizzare gli ebrei. La polizia ha paura e non interviene. Solo nella città di Monaco di Baviera c'è stata una grande manifestazione di solidarietà a Israele.Gli europei come sempre stanno a guardare.



Adriano Romaldi da Cingoli , Falconara Marittima (AN) Italy
 giovedì 17 luglio 2014  19:30:33

io qgognavo di ritornare in Israele ed eccomi qui con Israele dentro la mia casa.Soffro con tutti gli Ebrei della cara Nazione e spero che i terroristi di Hamas si finiscano i missili e nessuno più li finanzi solo per portare distruzione e lutti.Che l'Occidente si svegli dal suo torpore che ormai sembra più una malattia cronica mista di indifferenza e scarsa sensibilità umana.Che Dio Misericordioso e Pietoso lenisca le ferite sanguinanti e conceda Pace a Israele.SALUTE VERA A LEI ED A TUTTI.



Silvio Riva , MILANO - ITALIA
 giovedì 17 luglio 2014  17:18:30

Cara Fiamma, proiettili, missili e razzi vari, dopo il lancio, anche se ben mirati e diretti, non possono garantire precisioni millimetriche sui bersagli. Può succedere anche che qualcuno, inconsapevolmente, si muova nell'area mettendosi sulla traiettoria. Quindi ci sono SEMPRE possibilità che vengano colpiti degli innocenti, per pochi che siano.Certo, quei bambini, per i loro cari, erano il mondo, ed è difficile per tutti accettare l'evento (a maggior ragione, però. quello dei tre ragazzi israeliani, NON CASUALE ma VOLUTO).Ma non si vede come poter evitare assolutamente questi eventi, a meno di rinunciare alle giuste ritorsioni per scoraggiare i continui atti di terrorismo.Sarebbe un inutile errore: come hai scritto, sarebbe considerato un atto di debolezza e cedimento, ed incoraggerebbe i terroristi ad insistere.Mi sembra inutile far rimarcare nuovamente la disonestà criminale di Hamas. E' evidente per tutti quelli che VOGLIONO vedere la realtà.Con gli altri, è "fiato sprecato".Non sembra ci sia altro da fare che "tener duro" e non mollare.Con le buone o le cattive (buona la seconda...) devono essere convinti che non c'è niente da fare e la devono smettere.Per inciso, in altro commento non pubblicato, ho ricordato ciò che ha detto Samir Khalil, circa la rovina che attende le popolazioni arabe-islamiche se non muteranno il loro attuale orientamento distruttivo, basato su ideologie pseudo-religiose.



Mario Scapecchi , Italy
 giovedì 17 luglio 2014  16:08:09

A parte che, soltanto osservare la ministra F. Mogherini, nel suo visibile imbarazzo, niente fa presupporre che ella sia all'altezza di un compito così alto, nel trattare temi tanto complessi e di così lontana memoria. Poi leggo certe affermazioni di B. Obama, il quale chiede ad Israele di usare una forza proporzionata contro i bombardamenti costanti e sparati a vanvera dal territorio ostile. Infine la signora F. Nuristein che ci spiega il groviglio di quanti siano i personaggi e i Paesi coinvolti e quanti ancora vorrebbero esserlo pur di tenere in scacco lo stato di Israele e finirla - una volta per tutte - con la sua esistenza. Posso soltanto sentirmi vicino e sostenere - senza se e senza ma - il Popolo di Israele.



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