Blitz del giudici sul voto: Netanyahu incriminato a 40 giorni dalle elezioni
venerdì 1 marzo 2019 Il Giornale 1 commento
Il Giornale, 01 marzo 2019
Israele è scossa e ferita: ieri per l'Avvocatura dello Stato, il Pubblico Ministero Avichai Manderbilt con 57 pagine di accuse, dopo due anni e mezzo di indagini ha suggerito di incriminare il Primo Ministro Benjamin Netanyahu per corruzione e frode, mettendo così in discussione non solo un grande protagonista, perno della politica israeliana a casa e nel mondo, ma palesemente influenzando pesantemente anche il risultato delle prossime elezioni che si terranno il 9 di aprile. Ormai che la macchina giudiziaria è stata avviata, è del tutto realistico pensare che la preminenza del Likud subirà uno shock nelle prossime giornate: si prevede già un calo di quattro seggi, e quindi un pareggio con la forza antagonista "Blu e bianco": non sorprende che i tempi della scelta di Mandelbit facciano parlare di un putsch politico. Il brivido della situazione, l'imbarazzo di un Paese che per la seconda volta vede un suo Primo Ministro impolverato e ferito (anche se Ehud Olmert era accusato di ben altri crimini) è accompagnata anche da evidenti espressioni di soddisfazione, anzi, di gioia, di un largo schieramento di detrattori soprattutto nel mondo dell'informazione, quasi tutto ostile al PM: da anni ormai hanno fatto di Bibi il loro obiettivo designato. Nelle ore del pomeriggio di ieri la delizia dei canali tv è stata un evento in sé.
Netanyahu ha affrontato la dura realtà appena rientrato da un incontro con Putin, dopo una notte insonne sull'aereo che lo riportava a casa: aveva ottenuto dalla Russia un silenzio-assenso sull'assoluta determinazione a combattere la presenza iraniana in Siria. Ha cercato di sottoporre alla Corte Suprema la possibilità di rimandare la pubblicità della decisione a dopo le elezioni: non ha avuto successo. Così ora le accuse riguardano tre casi: nel caso 1000 Bibi è accusato di aver ricevuto troppi regali in champagne e sigari, fino a decine di migliaia di dollari in doni, e di avere forse in cambio favorito il donatore. Ma più di una telefonata per favorire la concessione di un visto americano, non sembra apparire come moneta di scambio. Negli altri due, i casi 2000 e 4000, è accusato di aver promosso una legge di finanziamento della compagnia di comunicazione Bezec mentre spingeva a una copertura più favorevole da parte della sua testata Walla. Ma Bibi ha sempre detto che non c'è stata né copertura favorevole né finanziamenti, ed è difficile vedere nel suo tentativo di influenzare un tale crimine. Tuttavia le accuse sono ormai dettagliatissime quanto a eventi, incontri, ricevute… Ma non c'è prova, sembra, che qui ci sia un caso di corruzione, e certo la violenza giustizialista delle accuse, la loro sostanziale vanità, non spiega se non con un intento politico perchè si sia voluto ridurre all'angolo un Primo Ministro che è riuscito a contenere il rischio Iran rovesciando la situazione, che ha ormai ottimi rapporti col mondo arabo sunnita e gran parte del globo, che ha portato l'economia e la tecnologia ai primi posti nel mondo. E proprio a 40 giorni dalle elezioni mentre, prima che la richiesta di Manderbilt sia accolta, devono passare mesi. Intanto Israele ha un nuovo anche se consueto guaio: il solito Consiglio per i Diritti Umani dell'ONU, che gli USA hanno lasciato proprio per il suo inveterato odio contro Israele (negli ultimi 12 anni fra le 311 risoluzioni specifiche 76 sono contro Israele, e solo 27 accusano la Siria! ) ha comunica i risultati di una cosiddetta indagine: una commissione composta da noti funzionari anti-israeliani indaga per sapere se Israele abbia commesso crimini di guerra a Gaza.
Questo dopo migliaia di missili e centinaia di migliaia di dimostranti in gran parte armati o utilizzato come scudi umani dagli organizzatori di Hamas. I morti palestinesi sono stati 189 durante gli assalti organizzate da Hamas ai confini, spesso armate. E' un ripetizione del rapporto Goldstone, che lo stesso autore tirò indietro nel 2011 scoprendo, come è vero anche oggi, che i cosiddetti "civili" di Gaza sono militanti di Hamas usati nella guerra asimmetrica in vesti civili.
venerdì 1 marzo 2019 18:58:13
Netanyahu si è dimostrato un ottimo statista ed ha fatto il bene di Israele, spero che sia rieletto e che possa continuare la sua politica.Riguardo alle risoluzioni dell'ONU contro Israele siamo oltre il limite: la verità viene stravolta in maniera palese.E' inspiegabile questo accanimento.Forse una spiegazione c'è... ma è comunque una vergogna.
