BIN LADEN IL MILIARDARIO CON LA VOCAZIONE DEGLI ATTENTATI Il principe del terrore islamico che vuole conquistare il mondo
venerdì 6 aprile 2001 La Stampa 0 commenti
corrispondente da GERUSALEMME
HA gli occhi lunghi e umidi, il volto sempre concentrato in
un'espressione
di elevazione spirituale, la barba nera sulla « galabya» marrone,
l'alta
fronte spirituale incorniciata dal turbante bianco: Osama Bin Laden è
dall'agosto 1998 il latitante più ricercato del pianeta. Nel febbraio
dello
stesso anno chiamò i musulmani sparsi nel mondo a uccidere gli
americani
ovunque si trovassero, e con gesto di grande « coerenza» il 7 agosto
fece
saltare per aria le due ambasciate statunitensi di Nairobi e di Dar
es
Salaam, uccidendo più di duecentoventi persone. Era l'anniversario
delle
sanzioni dell'Onu contro l'Iraq.
Osama è un nome che ormai viene dato a molti bambini in Pakistan, in
Afghanistan, in Medio Oriente. Perché Bin Laden, con la sua
biografia, la
sua cultura, le sue variegate strategie per la gloria dell'Islam, è
un
modello per un numero sempre maggiore di islamici: il suo disprezzo
per
l'Occidente e la sua convinzione che nel giro di 100 anni sul mondo
intero
sventolerà la bandiera dell'Islam, ne fanno un idolo del nuovo
integralismo
islamico. La sua capacità di sparire e ricomparire facendo esplodere
quintali di tritolo (gli americani impazziscono senza riuscire ad
acchiapparlo), ne fa il vessillo del progetto di recuperata egemonia
sugli
infedeli che dal Medio Evo il mondo islamico rincorre invano. Osama è
il
settimo di 54 figli di Muhammad Bin Laden, grande costruttore
edilizio
saudita, uno degli uomini più ricchi del Paese: prima di morire in un
incidente aereo, aveva costruito i palazzi della dinastia regnante e
restaurato i santuari della Mecca e di Medina. Durante l'Haj (il
grande
pellegrinaggio) Muhammad Bin Laden accoglieva in casa centinaia di
fedeli;
il piccolo Osama crebbe santificato figlio di una sua moglie
palestinese.
Ragazzo modello, per preservarsi dalle tentazioni si sposò a 17 anni
con una
ragazza siriana, e poi con altre tre donne, dalle quali ha avuto in
totale
cinque figli.
Dopo aver studiato teologia ed economia a Gedda, diventò un saggio
islamico
e un bravo uomo d'affari. Ben presto, imbevuto del mito di formazione
di
tutta la giovane generazione insieme nazionalista e islamista,
impugnò le
armi contro i sovietici che avevano invaso l'Afghanistan nel ‘ 79:
Osama
diventò subito, con quella voce pacata ma un po’ stridula, e un bel
po’ di
soldi da spendere in armi, un capo della rivoluzione che alla fine
portò i
talebani al potere. I suoi ingegneri scavarono a colpi di esplosivo
le
gallerie in cui i ribelli si spostavano a piacimento. Seduto sul
bulldozer,
tracciò la via a Jalalabad e andò in battaglia in prima fila: « Ho
visto
atterrare un mortaio da 120 millimetri di fronte a me. Non è esploso.
Hanno
sganciato 4 bombe da un aereo; non sono esplose. Abbiamo sconfitto
l'Urss.
Comunque non temo la morte: morire per la causa d'Allah è un
altissimo
onore, conquistato solo dagli eletti. Noi amiamo questa morte quanto
voi
amate la vita» . Con gli anni tale filosofia diventò sempre più
popolare.
All'inizio l’ organizzazione di Bin Laden attaccò soprattutto i russi
e i
leader arabi « infedeli» all'Islam. Anche col suo Paese d'origine,
l'Arabia
Saudita, ci fu una frattura, specie dopo la Guerra del Golfo e
l'alleanza
con gli Usa. Bin Laden, che nel frattempo cominciava anche a
costruire armi
chimiche e biologiche e tentava la strada della bomba atomica (che
persegue
a tutt'oggi) si spostò , sempre in cambio di molto contante, prima in
Sudan e
poi in Afghanistan. Nel ‘ 95 compì l'attacco terroristico di Riad e
nel ‘ 96
quello di Dahran, in cui morirono decine di marines. « L'invincibilità
delle
superpotenze è un mito tramontato per l'Islam, da quando abbiamo
visto
cadere l'Urss» , disse Bin Laden, e sferrò la sua guerra contro Usa,
Israele,
i « regimi corrotti» di Egitto e Giordania, l'Occidente tutto. La
globalizzazione è la sua battaglia: dalla Cecenia, dove ha sede una
sua
importante cellula, manda via Internet (e grazie a siti mascherati)
istruzioni e messaggi alle cellule in Cisgiordania, in Kashmir, in
Indonesia, nelle Filippine, in Algeria, fino all'Europa (Londra è
molto
forte) e agli Stati Uniti. Al Qaeda, la sua organizzazione recluta
chiunque
- e sono tanti - voglia restaurare il « dahr el Islam» contro il « dahr
el
Harb» : la « Casa dell'Islam» , contro la « Casa del male» . Sorridente e
pacifico, parve indebolito dagli arresti di molti dei suoi in
America,
Canada, Giordania. Ma in gennaio Bin Laden è andato al matrimonio del
figlio
Muhammad, nella città afghana di Kandahar. Seduto su un tappeto con
lo sposo
e il presunto consuocero, si è mostrato molto rilassato, rincuorando
i
seguaci che lo immaginavano in fuga sui monti.
Ma Bin Laden adesso non fugge: è all'attacco, sa che la polveriera
mediorentale e l'integralismo islamico sono ideali per lui. L'Italia
è un
« trait d'union» ideale fra Occidente e Oriente per le sue imprese.