Beaufort
Nel week-end vado spesso al cinema, in particolare nel centro acquisti di Or Aqiva, un paesino proletario vicino al kibbutz in riva al mare in cui ho molti amici. Mangio un panino da Mac Donald’s e poi mi infilo in una delle salette, sprofondata in poltrona, beata nel guardare il grande schermo. Prima che si spengano le luci mi permetto il consueto senso di ammirazione per i ragazzi che si siedono dopo avere acquistato la scatola “big-anak”, grande gigantesca, di pop corn. Va aldilà delle possibilità umane.
Mi dite: che ce lo racconti a fare, quando abbiamo posto varie questioni importanti scrivendoti sul sito? La risposta è: proprio di qualcuna di esse volevo parlare, ma legandole al mio disappunto nel vedere un film israeliano piuttosto bello, Beaufort, che ha anche vinto da poco il Festival di Berlino e che sta avendo grande successo ovunque.
Ma lasciatemi fare una premessa: non ho intenzione di infilarmi in nessun confronto punto per punto; per sapere come la penso e come motivo le mie idee, ci sono tante centinaia di pagine, c’è il mio ultimo libro e una valanga di articoli, le mie analisi e le mie testimonianze. Quindi signor Barberini, per favore, non cerchi di provocarmi. Sarebbe bello che lei usasse invece il suo tempo per sviluppare il suo pensiero e le sue conoscenze sull’argomento, dimostrando la saggezza, la curiosità, la decenza che di certo non le mancano. Mi creda: di questa vicende lei ha una fotografia stereotipata e indegna del tempo della comunicazione di massa. Sappia solo che il documento che lei cita come prova di un modo corretto di essere pacifista e buono, è una falsificazione ideologica molto evidente. Letto in trasparenza alla luce delle vere intenzioni che ci sono dietro, è identico alle sue affermazioni sulla guerra del Libano. Il Libano era stato lasciato del tutto dagli Israeliani nel 2000 dopo una lunga e complessa vicenda, l’Onu ne aveva verificato i confini dando il suo OK, gli Hezbollah hanno usato la buona volontà israeliana per fare del sud di quel Paese una casamatta sciita comandata dall’Iran, rimpinzata di armi, di odio e di terroristi; dal 2000, senza motivo al mondo, hanno lanciato attacchi sul nord di Israele, hanno reso la vita nelle città di confine come Kiriat Shmonà, totalmente israeliana, tragica per i bambini, le donne, la gente; Israele non ha reagito fino al rapimento dei due soldati, accompagnato dall’uccisione di quelli che erano con loro, e da un bombardamento di copertura che è stato solo un segnale di quello che sarebbe successo poi. Missili terra aria di lunga e media gittata sono stati utilizzati da lanciamissili nascosti sotto le case, le moschee, le scuole della gente libanese dagli Hezbollah, accumulati in gallerie sotterranee dotate di mezzi bellici elettronici supersofisticati. La guerra era ed è prevista tuttora e di nuovo, fino alla distruzione - pensa Nasrallah con Ahmadinejad - di Israele. Quella dell’agosto scorso è stata una delle guerre in cui un esercito di terroristi ben addestrati e controllati dall’Iran hanno usato i civili innocenti come scudi umani, e le katiushe venivano lanciate, intenzionalmente, contro i civili israeliani nelle loro città, rompendo tutte le regole stabilite da Ginevra. I missili israeliani hanno colpito obiettivi da cui partivano continuamente missili. Anche a Beirut è stato colpito il quartiere degli Hezbollah. Molte foto sono state truccate per dimostrare stragi che non ci sono state. I documenti si trovano ovunque, specie su quei blog liberi di ottimi ricercatori di cui parlate.
Di guerre così Israele ne ha combattute tante: condannato a morte, costretto a combattere dal 1948 ad oggi. Parlo sempre dunque di guerre di difesa e non di attacco. L’immaginazione di chi immagina piacere nel condurre una guerra, è malata. E, per favore, non scriva parolacce quando interviene su questo blog. Israele si è dovuto difendere da continui tentativi, molto ben documentati da documenti politici, ideologici, religiosi, di cancellarlo da quest’area. I giovani israeliani rischiano la vita in operazioni condotte con molta accuratezza, con molto senso morale. Al riguardo, la rimando ai miei articoli. La credo troppo informato per pensare davvero che Israele irrori di missili americani dei poveri innocenti che combattono con le pietre...magari, che mi dice? lo fa per uno scopo di dominazione, che so…una congiura occidentale, che so…imperialista…oppure, colonialista, o magari di apartheid, o anche giudaico massone...chi sa. Per favore, basta con un modo stereotipato e inutile di vedere le cose. Rinnoviamoci, E’ tempo di emanciparsi dal pensiero programmato.
Immagino che gli occhi e la mente abbiano portati alla coscienza di tutti l’orrore del terrorismo, il rifiuto di Camp David, i proclami d’odio, esplicito e istituzionale, di Hamas, degli Hezbollah, di Al Qaeda, di Ahmadinejad, dei Siriani. Che facciamo? Li ignoriamo? Ci comportiamo come se non esistessero?Cerchiamo di non essere ridicoli, per favore.
Dunque, Beaufort: il mio disappunto spiega molte cose, che valgono anche per l’articolo di Gershon Baskin mandato da Dino venerdì. Nel film si racconta la storia dell’ultimo avamposto occupato dai soldati israeliani in Libano, bombardato dagli Hezbollah, giorno dopo giorno, su una vetta; per caso, l’ho vista di nuovo proprio meno di una settimana fa in un giro al confine del Libano, una posizione scoperta e pericolosa in mezzo a una bella vallata verde. E’ un’antica fortezza, sassi spezzati e torri, vicino alla quale sono stati costruiti camminamenti e rifugi di cemento oggi distrutti dagli israeliani in uscita: là, nel film, va in scena l’indicibile sofferenza dei soldati-ragazzini piazzati su quella montagna, mentre nessuno ai sommi gradi dell’esercito si decide a tirarli giù. Alcuni dei ragazzi muoiono a causa dei missili e delle bombe degli Hezbollah, la sofferenza e la disperazione aumentano, l’altro comando non si decide a spostare l’avamposto fino all’ultimo, il comandante, un ragazzo che avrà si e no 25 anni, perde la fede nel suo ruolo, e viene vinto dalla disperazione. Il messaggio del film è molto usuale: la guerra è insensata, la paura è tanta, gli alti gradi sono irresponsabili, e soprattutto, non si deve morire in guerra, mai, per nessuna ragione, è sbagliato. I soldati sono rappresentati in modo convincente, si vede che sono delle creature in cui è assente qualsiasi elemento di aggressività e ferocia; e così è davvero nella Tzavà, l’esercito israeliano. Il dialogo è realistico, il loro reciproco affetto molto toccante, come sa chiunque abbia avuto a che fare con l’esercito israeliano. Ma ci sono due punti del tutto sbagliati: il primo è il modo in cui è descritta la paura dei soldati. Certo, i soldati israeliani, che sono delle creature cresciute con la stessa educazione dei nostri figli, cioè in una società democratica fino allo spasimo, imbevuti di senso dei diritti umani, abituati nei momenti liberi a cercare di godersi la vita al pub o nello sport, certo hanno paura come ogni essere umano. Ma chi li conosce sa innanzitutto che il loro coraggio è più grande della paura, che sono spesso di ottimo umore quale che sia la situazione, che si sostengono l’un l’altro anche a costo della vita senza mai tirarsi indietro e che la paura è messa nel conto come qualcosa che non ci si può permettere più di tanto nel loro Paese, pena la loro vita e quella dei loro cari. E’ un dato di fatto, non una scelta. E’ da qui che nascono episodi come quello del comandante (25 anni) che nello stesso mio ultimo giro sul confine del Libano mi ha risposto con semplicità alla domanda se avesse avuto paura entrando nel villaggio in cui tre dei suoi compagni erano stati uccisi: “Sarebbe potuto toccare a te” gli ho detto crudamente. “Ma vede, a me è del tutto evidente; io sono pronto a morire per difendere il mio Paese, non so che effetto possa fare a un’italiana”; e un altro ragazzo, durante la guerra, comandante di tank, magari pacifista come il figlio di David Grossman che è stato ucciso negli stessi giorni, mi ha raccontato come con le sue mani abbia tirato fuori dal carro armato due suoi soldati, ambedue di leva. Uno era ormai senza un piede e l’altro aveva perduto ambedue le gambe; dopo averli trascinati sotto il fuoco al coperto, il comandante è rimasto a coprirli contro un gruppo di Hezbollah che sparava, e con lui è rimasto anche il suo navigatore. Il ragazzo cui sono state amputate le gambe, ha chiesto agli infermieri sopraggiunti se avrebbe potuto seguitare a suonare la chitarra.
La paura è una compagna, non una padrona in Israele.
Il secondo punto che reputo sbagliato: era insensato stare a Beaufort fino all’ultimo giorno prima della ritirata definitiva? Certo, fuggendo si sarebbero salvate delle vite, ma se si guarda a quello che è accaduto subito dopo la ritirata, ovvero l’immediato inizio della costruzione da parte degli Hezbollah di quella forza militare al confine destinata a attaccare Israele per conto di terzi e a costituire, di fatto, un avamposto dell’Iran, oggi più pericoloso che mai, allora la prospettiva cambia. La vita è talmente preziosa che talvolta, soprattutto quando ci sono dei nemici irriducibili che ti vogliono uccidere, devi saperla mettere in gioco per evitare un danno peggiore nel futuro. Gershon Baskin scrivendo il suo pezzo si dimostra molto buono, molto carino, ma per fare la pace bisogna, in Medio Oriente, essere in due, in tre, in quattro...e qui vedo solo Israele che di fatto ha mollato territori, ambizioni, pregiudizi, impossibili sogni.
Interesserebbe sapere anche a me cosa pensa di questa commissione Winograd...Sicuramente è l'ennesima prova del sistema democratico israeliano... Ma che Olmert e Peretz non erano dei gran politici (figurati militari) l'avevo capito anch'io da sola prima di Winograd...
Massimo , Milano
Sul Giornale di oggi, R.A.Segre anticipa il report della commissione Vinogradov.Nell'articolo parla di "americanizzazione" della società israelianae di conseguenza un indebolimento delle sue Forze Armate.Poò spiegarmi cosa intende?Auguri a tutti voi e noiMS
Elena , catania
Se si parla di film israeliani disponibili in italiano vi consiglio CAMMINANDO SULL'ACQUA. E' la storia di un agente del mossad che dece trovare un criminale nazista... ma in realtà è un percorso dell'identità e nella storia... molto bello!!!
giancarlo saran , castelfranco veneto
Ariela, la mia non era un'affermazione, ma una domanda.Credo quindi che, almeno per certi film, tra cui quelli da te segnalati, bisogna andare a cercare nei circuiti dedicati alla vendita in DVD.Credo che l'esempio più eclatante in merito sia quello de "Il Mercante di Pietre".
ariela , israele
Capisco da Giancarlo Saran che in Italia circolano i DVD dei film israeliani. Mi fa piacere perchè ultimamente sono usciti alcuni film veramente buoni e importanti per capire la complicazione di questo paese. Nel mi ultimo post cerco di spiegare che cosa sia un kibbuz, ci sono due film ottimi sebbene molto critici ed ironici sul kibbuz che vale la spesa di vedere: "Operazione nonna" e "Terra pazza". Ho tradotto letteralmente il titolo. Buona festa a tutti,www.zamparzigogola.ilcannocchiale.it
giancarlo saran , castelfranco veneto
Questo Blog è di estremo interesse, perchè permette, a chi lo voglia, di approfondire tematiche che non sempre sulla stampa è possibile incontrare, anche per il semplice motivo che, a volte, qualche articolo quotidiano può sfuggire.Qui si viene mirati, e si possono anche recuperare "gli arretrati".E' buffo, anzi, deprimente, che vi sia qualche frequentatore che ne approfitta non come veicolo di dialogo, ma semplicemente come un mezzo qualsiasi per litigare nel tentativo dell'azzuffo verbale, peccato, spreca le sue energie.E' vero che su internet possono potenzialmente scrivere tutti, ma non vedo perchè usarlo in questo modo, sapendo che non porterà a nessun risultato.O forse è un tentativo per alzare il rumore di fondo e quindi disturbare chi seriamente desidera informarsi e confrontarsi qui dentro.Una lode quindi alla Signora Fiamma, non solo per aver scelto di condividere con i suoi lettori riflessioni di estremo interesse, ma anche per la scelta, che senz'altro avrà ponderato, di mettere sulla bilancia anche queste "tare" poco costruttive.Rimane la curiosità, come già sollevato da altro lettore, non tanto perchè sia passata dalla Stampa al Giornale, cosa perfettamente comprensibile, quanto logica, ma perchè abbia aspettato novembre 2006.
lorenzo angeloni , amelia - Italia
Perfetto!!!
SHAULL DAMASCO , ROMA
IO SONO COME I SIONISTI....QUALCHE MIGLIAIO DI ANNI FA VIVEVO A DAMASCO...POI...INSOMMA IO SONO ALTO BIONDO OCCHI AZZURRI...PROPIO LA TIPOLOGIA MEDIORIENTALE
Elena , Venezia
Bellissmo articolo. Spero che il film arrivi presto in Italia... Vorrei andare a visitare Israele quest'estate, speriamo che la situazione sia tranquilla. Non ci sono mai stata, ma è un paese che ha sempre esercitato un grande fascino su di me
Luca , Bologna
Per Shaul da Damasco:Caro Shaul, che proprio da Damasco non mi sembri... ti rispondo ad alcune tue domande...- Chiunque può ricevere cittadinanza israeliana, ma ci vogliono circa 15 anni e devi dimosrare di amare Israele. Oppure devi semplicemente essere sposato con un israeliano/a.- Chiunque può andare a visitare israele. (Io ci sono stato 3 volte e non sono ebreo e non ho avuto nessun problma). Gli unici che non possono visitare qualcosa sono gli israeliani, che non possono recarsi nei paesi arabi. Viceverso, gli arabi non possono andare in Israele perché i propri paesi glielo proibiscono: non potrebbero più tornare indietro.- So di per certo che la signora Nirnstein è italiana. Ma se fosse anche israeliana, ti comunico che la doppia cittadinanza è riconosciuta in tutto il mondo.- Forse ti è complicato capirlo, ma siamo in un paese libero dove è possibile esprimersi liberamente. Tu hai lasciato il tuo post assurdo e nessuno ti ha censurato. Vedi cosa succede ha chi cerca di esprimersi liberamente in Iran, Palestina, Siria ecc... - QUESTO (scrivo grande perché non sei il primo) E' UN BEL BLOG DOVE SI POSSONO SCAMBIARE LIBERE IDEE. NON PENSO CHE SIA UN BLOG PER OFFENDERE O MINACCIARE CHI VI SCRIVE SOPRA.
SHAULL DAMASCO , ROMA
http://www.re.ilcannocchiale.itnon sapendo da dove cominciare..,come quando si cerca di staccare la merda dalle scarpe.... vorrei capire 1)quale è la sua cittadinanza?2)secondo quali leggi le è consentito fare propaganda politica per uno "stato" estero in italia?-istigare nella popolazione italiana odio verso paesi esteri o discriminatori ?conosce i reati contro lo stato?e le pene?sa come viene definito dalle leggi italiane il cittadino straniero che diffonde idee atte a provocare nocumento o istigare la popolazione alla guerra?le posto qualche articolo di legge per rammentarlo a lei e ai suoi compagni...((((Art. 243 - Intelligenze con lo straniero a scopo di guerra. contro lo Stato italiano - Chiunque tiene intelligenze con lo straniero affinchè uno Stato estero muova guerra o compia atti di ostilità contro lo Stato italiano, ovvero commette altri fatti diretti allo stesso scopo, è punito con la reclusione non inferiore a dieci anni. Se la guerra segue, si applica la pena di morte (1); se le ostilità si verificano, si applica l'ergastolo. (1) La pena di morte è stata soppressa e sostituita con l'ergastolo. Art. 244 - Atti ostili verso uno Stato estero, che espongono lo Stato italiano al pericolo di guerra - Chiunque, senza l'approvazione del Governo, fa arruolamenti o compie altri atti ostili contro uno Stato estero, in modo da esporre lo Stato italiano al pericolo di una guerra, è punito con la reclusione da cinque a dodici anni; se la guerra avviene, è punito con l'ergastolo. Qualora gli atti ostili siano tali da turbare soltanto le relazioni con un Governo estero, ovvero da esporre lo Stato italiano o i suoi cittadini, ovunque residenti, al pericolo di rappresaglie o di ritorsioni, la pena è della reclusione da due a otto anni. Se segue la rottura delle relazioni diplomatiche, o se avvengono le rappresaglie o le ritorsioni, la pena è della reclusione da tre a dieci anni. Art. 245 - Intelligenze con lo straniero per impegnare lo Stato italiano alla neutralità o alla guerra - Chiunque tiene intelligenze con lo straniero per impegnare o per compiere atti diretti a impegnare lo Stato italiano alla dichiarazione o al mantenimento della neutralità, ovvero alla dichiarazione di guerra, è punito con la reclusione da cinque a quindici anni. La pena è aumentata se le intelligenze hanno per oggetto una propaganda col mezzo della stampa. ))))))3)secondo quali leggi un cittadino con doppia nazionalita italo-israeliana puo entrare ed uscire dall'italia,fare propaganda politica e influire nella politica interna italiana?4)perche un cittadino semplicemente italiano,non ebreo,non puo ottenere cittadinanza israeliana-5)perche lei puo entrare ed uscire da israele,scrivere su giornali italiani ed isralieni,quando inverso ad un cittadino semplicemente italiano non è consentito neanche entrare in israele come turista,se non riconosciuto dalla comunita ebraico sionista come amico di israele?saluti ....a presto!
giancarlo saran , castelfranco veneto
sarà interessante vedere se Beaufort verrà presentato nelle sale, o girerà solo in DVD e, inoltre, se passerà per qualche circuito televisivo.
luca , Bologna
A parte il panino da Mc donalds al quale preferisco tante altre soluzioni quanti erano i popcorn nel tetrapak dei ragazzi in sala, non vedo l'ora che il film arrivi in Italia. Ho già visto tre film sull'esercito israeliano: Kippur (Gitai), Jossi e Jager (Fox) e Private (Costanzo). Tra i tre il più vero mi è sembrato Yossi e Jager perché prima di ogni considerazione politica era chiaro che i soldati israeliani erano soltanto dei ragazzi di 18 anni... Invece Kippur era un film più esistenziale sulla caoticità della guerra, mentre il film di Costanzo, che mi è parso il più banale tra i tre, era molto politico e anche se girato bene e con musica molto bella, non mi ha convinto. Ad ogni modo, vorrei dire (rispondendo ai post precedenti), che prima di giudicare Israele per gli atti "negativi" di cui è responsbile, bisogna sempre capirne la situazione, con chi ha a che fare e come si comportano i nemici che ha davanti e la vogliono distruggere... che mi pare siano a anni luce di distanza rispetto a temi come diritti umani, democrazia, tolleranza ecc.........
ariela , israele
Ecco una notizia fresca fresca che dedico a Dino precisando che quelli con il volto coperto non erano israeliani (da noi ci si maschera solo a una festa chiamata Purim)"Quattro uomini armati con il volto coperto hanno assaltato oggi un mezzo dell'Unrwa, l'agenzia dell'Onu che si occupa dei rifugiati palestinesi. E' successo a Gaza City. Lo ha detto il portavoce dell'agenzia nella Striscia di Gaza, Adnan Abu Hasna. L'autista, che e' stato costretto a scendere a forza dal mezzo, e' rimasto illeso".
ariela , israele
Ho risposto all'instancabile Dino Barberini sui commenti del post precedente.Il film Beaufort è un buon film ma in confronto al libro di Ron Leshem, secondo me, perde molto. Non so se è tradotto in italiano. Shalom
Dino Barberini , Civitella S. Paolo RM IT
Ho parlato del Libano? Ero in trance. Non me lo ricordo. Comunque: ogni giorno Israele porta via verso destinazione ignota 2, 3, 10, 20 palestinesi. Terroristi? Garibaldi era un terrorista! Mandela era un terrorista! Mia figlia ha avuto a che fare con i soldati israeliani. A Nablus. Erano tutt'altro da come lei li descrive - tutt'altro, molto tutt'altro, e ne hanno fatto e ne fanno le tristi spese, per giorni, per mesi, anni e anni, tuttora, in questo stesso momento, i suoi amici palestinesi, le loro famiglie, le loro case. Ma le ripropongo ancora una volta il testo di Mairead Corrigan Maguire che può leggere nella sua interezza ahttp://etulsai_palestina.blog.tiscali.it/xs3269086/E le domando: che fare con questi di Bil'in? Bil'in. Nobel Peace Corrigan: Nonviolence: The Way Forward for the Human FamilyMairead Corrigan Maguire - God's Politics blog - Thursday, April 26, 2007This movement of nonviolent people, united in working for justice and equality, and irrespective of nationality or religion, unarmed and willing to take risks protecting civilians in danger, is one of the most hopeful and inspiring movements of our time. These courageous people disarmed in mind and hearts, and coming armed with love to serve, in organizations, such as International Solidarity Movement, the Israeli peace movement, Christian peacemakers, Rabbis for Human Rights and against the demolitions of Palestinian homes, Doctors without Borders, and many NGOs, show us it is possible for each of us to move beyond selfishness, tribalism, nationalism, and identify with the whole human family and the earth itself.Riguardo alle "parolacce", come pudicamente le chiama lei. Kurz/Brando, si ricorda? diceva: "Impariamo a questi ragazzi a tirare missili ma gli proibiamo di scriverci c... sopra"