Fiamma Nirenstein Blog

Basta esperimenti, serve recuperare il realismo dei forti

domenica 22 gennaio 2017 Il Giornale 2 commenti
Il Giornale, 22 gennaio 2017


Caro Presidente Trump,

davvero la speranza del mio cuore è che la sua sia una bella presidenza rivoluzionaria. Tanti auguri a Lei e al Suo Paese.

Ogni Suo battere di ciglia risuonerà ovunque, ogni Sua presa di posizione diventerà una pietra di paragone su cui si misura un mondo in grande sommovimento, in cui si è realizzata la previsione infausta della guerra di religione con l'Islam, in cui le armi di distruzione di massa sono state usate contro donne e bambini in Siria senza che il Suo Paese abbia reagito come promesso (è da qui che Lei deve ricominciare, col ritessere la tela lacerata dal Suo predecessore quando nel 2013 ha consegnato a Putin le chiavi del Medio Oriente in fiamme), in cui la crudeltà nazista dell'Isis è diventata un normale fatto di cronaca.

Mi limito a farLe i migliori auguri per la Sua politica estera, per tutto il resto Lei ha occhi e orecchi, Sa che l'economia mondiale dipende dal Suo buon senso e anche dalla Sua generosità.

Il Medio Oriente è stato ritenuto dal Suo predecessore solo una zona di esperimenti per i suoi buoni rapporti con il mondo musulmano, ma non gli è riuscito: i suoi consiglieri non sapevano bene chi fosse la Fratellanza Musulmana, madre di tutto l'odio anti-occidentale che porta diritto al terrorismo di ogni genere; non sapevano valutare che puntare tante carte sull'Iran, scegliendo l'accordo nucleare come grande acquisizione, persino retaggio, della presidenza, sarebbe stato un gesto molto imprudente. Infatti le violazioni porteranno presto almeno a una crisi, se non a una cancellazione degli Accordi, e ad un Iran peggiore.

Lei ha l'opportunità di improntare il Suo rapporto col Medio Oriente a una visione più realistica, in cui non ci si gioca Israele, l'unico alleato moralmente affidabile, per una medaglietta di politically correct avallando una Risoluzione dell'ONU che sancisce che Israele non ha nessun diritto su Gerusalemme, e quindi espellendone di fatto gli ebrei con un gesto così ignorante, così anti-storico, che non lo farebbe neppure un bambino.

La Sua visione non dovrà essere necessariamente quella di un partigiano, ma, certamente sì, quella di uno statista che sa con che cosa ha a che fare: Israele è la sentinella del mondo contro il terrorismo, l'unica democrazia che rispetta i diritti umani (o l'America davvero li ha persi di vista? Non ci credo.). La pace coi palestinesi si può ricominciare a discutere solo se il terrorismo viene chiamato col suo nome anche quando lo praticano i palestinesi, invece sono sempre assolti.

In generale, quando il terrorismo sarà visto per quello che è: guerra di religione. In questo Lei, Signor Presidente, è un esperto. Sarà una grande spinta alla trattativa se i palestinesi cesseranno di avere in regalo un lasciapassare internazionale che li riempie di denaro, di credito mai guadagnato. Ma davvero, poi, vogliono uno Stato? Che Stato? Democratico? E non la distruzione di Israele? E che se ne faranno di Hamas?

Presidente, glielo chieda.

Tornare amico di Israele significherà per gli USA cambiare la propria posizione in Medio Oriente, Gli restituirà la sua altezza morale e il suo buon senso, il suo diritto alla parola, ormai cancellato da politiche sbagliate ovunque in giro per quelle sabbie.

Mr. President, infine, spostandosi un poco: con l'Europa è meglio la mano leggera. Torni semplicemente a essere americano dopo che Obama è stato così europeo, basterà, sia di nuovo l'orizzonte di soccorso, simpatia, e di severo buon senso del passato. L'Europa compie le sue convulsioni da sola, ha bisogno oggi di aiuto: il Vecchio Continente non mi fa nessuna tenerezza, è un mondo che può diventare un nido di vipere e di vermi, dove l'irrazionalità può avere la vittoria o invece dove la parte liberale e conservatrice può vincere solo restaurando un buon senso che guardi senza false illusioni all'immigrazione, al terrore, all'economia... La Brexit è faccenda europea, la Lasci all'Europa, non S'impicci. Spinga la Sua parte, quella conservatrice moderata. Segua le forze filo americane, si confà maggiormente allo stile yankee, alla sua cultura cinematografica e musicale, la nostra.

Quanto a Putin, è un leader quasi dittatoriale molto abile, certo, nel cercare di ristabilire sia il potere, che la paura, che i confini geopolitici dell'URSS, cui è rimasto molto attaccato nel subconscio e nella memoria. Ma oggi così facendo, per esempio in Medio Oriente, giuoca col fuoco perché fomenta non più sparsi dittatori che ne restano succubi, ma enormi interessi shiiti e, dall'altra parte, antagonismi sunniti mal contenuti da un'alleanza con la Turchia che già mostra la corda.

Signor Presidente, Lei è un uomo molto pratico, Sa benissimo che fra poco, pochissimo, la rabbia populista anti-élite può mordere anche anche Lei. L'anti-politica oggi è molto forte. Quindi, Attento a non fomentarla. Lei ci è portato, ma adesso può farLe del male. Stia bene, e con Lei i nostri amatissimi Stati Uniti d'America.

Bene, l'anno prossimo a Gerusalemme (ci siamo capiti), e così sia.

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Sandro961 , Torino/Italia
 domenica 22 gennaio 2017  21:00:33

Volentieri, anzi, con vero piacere, mi associo al suo augurio rivolto al presidente Trump.Buona serata!



Rav Di Mauro S.I.D. , Italy
 domenica 22 gennaio 2017  06:49:28

Bravissima! commento intelligente ed equilibrato. Shalom veberachot



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