Attentato a Gerusalemme, lite Hamas-Isis sulla paternità
Il Giornale, 18 giugno 2017
Era una ragazza di 23 anni che subito prima di essere uccisa mentre cercava di fermare tre terroristi ha scritto un messaggio di amore e pace alla sua famiglia e ai suoi amici. E' morta pugnalata. E ora sulla sua uccisione, assistiamo a un bello scontro di giganti: Isis che rivendica l'attentato per rincuorarsi dalle sconfitte; Hamas che come un bambino cui abbiano sottratto il giocattolo preferito urla a perdifiato: "Macché Isis, sono stato io"; e la palma va al grande punto di riferimento di tutti i pacifisti, il "rais" Mahmoud Abbas, ovvero il presidente Abu Mazen, che condanna Israele per aver difeso i suoi concittadini, e si intenerisce per i suoi che sparavano col mitra all'impazzata e pugnalavano a morte, tre terroristi che sono stati fermati perché smettessero di uccidere, e annuncia che denuncerà lo Stato Ebraico per crimini di guerra. Fatah, dice il suo comunicato, "condanna il crimine di guerra compiuto dalle forze di occupazione israeliana contro tre ragazzi palestinesi" e aggiunge che il silenzio della comunità internazionale incoraggia Israele a spargere nuovo sangue". Nessun comunicato del genere è stato mai scritto contro le forze di polizia inglesi o tedesche o francesi per aver battuto e ucciso in battaglia i loro terroristi.
L'attentato è avvenuto venerdì mattina a Gerusalemme iniziando in Città Vecchia, dove i terroristi hanno sparato col mitra ferendo 4 persone e poi hanno ucciso a pugnalate una agente 23enne della polizia di frontiera, Hadas Malka, che alla porta di Damasco si è eroicamente gettata nella lotta fra la gente che sempre affolla l'entrata più nota per la città della, quella più usata dai turisti. I nomi dei tre terroristi sono: Adel Ankush, di 18 anni, Bra'a Salah, di 19 e Asama Ahmed Atta, 19. I tre giovani erano nati nel villaggio di Deir Abu Mashal, vicino a Ramallah, ed erano stati già arrestati perchè "coinvolti in attività terroriste" ha fatto sapere lo Shin beth, i servizi segreti dell'interno. Le case dei terroristi sono state circondate, frugate, e e i familiari interrogati. Dal settembre del 2015 il terrore ha fatto 43 morti israeliani, 2 americani, un turista inglese.
Che dire della rivendicazione dello Stato Islamico? Hamas insiste nel dire che è una balla, che l'onore è tutto suo; secondo il partito islamista per eccellenza invece "grazie a Dio abbiamo completato un attacco nel cuore di Gerusalemme". I "leoni", dice l'Isis, sono riusciti a "vendicarsi" degli ebrei, e "con l'aiuto di Dio non sarà l'ultimo attacco". E' una rivendicazione non prima di sfondo strategico: l'Isis effettivamente oltre a sparare dentro i confini di Israele dai confini siriani, nel 2016 è riuscita a organizzare tramite suoi adepti palestinesi due attacchi fra cui uno a Tel Aviv che ha ucciso tre persone al bar e su un taxi, e quello che ha travolto con un camion un gruppo di soldati in gita turistica a Gerusalemme, schiacciandone a morte quattro.
Ma Hamas è più credibile e più forte, gode nell'Autorità Palestinesi di un vasto consenso che Abu Mazen teme. Ha specificato che due degli attaccanti erano del "Fronte della Liberazione della Palestina" e uno di Hamas. Qualsiasi cosa fossero, sono riusciti a entrare nonostante nel cuore di Gerusalemme approfittando dei permessi speciali che in nome della libertà religiosa sono stati concessi a tutta la popolazione palestinese dal governo israeliano per Ramadan. Adesso i permessi sono stati revocati.
Le due rivendicazioni parallele indicano difficoltà politiche, legate alla guerra per quel che riguarda l'Isis, e alla crisi del Qatar per Hamas che si ritrova a corto del consueto sostegno di rifugi, armi, denaro. Ma la barca è la stessa: quella dell'integralismo islamico, la vera, fertile matrice del rifiuto palestinese. L'occupazione c'entra poco: è una guerra islamica contro l'infedele, ebreo o cristiano, che in tutto il mondo utilizza gli stessi mezzi. Abu Mazen di fatto non è mai rimasto indietro, sulle tracce di Arafat che pretendendo di essere un partner di pace e di fatto ha promosso le più grandi ondate e le maggiori invenzioni del terrorismo.
Abu Mazen da parte sua ha versato negli ultimi 4 anni 12 miliardi di dollari in stipendi per i prigionieri palestinesi e le famiglie dei "martiri", ed è stata smentita la voce che stia considerando la richiesta di Trump di cessare da questo uso di fondi internazionale che dovrebbero servire a promuovere l'economia locale. No, non funziona mai, è sarà meglio fare i conti con questa realtà: il terrorismo si può solo combattere, non esiste trattativa accettabile per chi uccide in nome di Dio.
Cara Fiamma la cifra di 12 MILIARDI di dollari versata in 4 anni dall'Anp ai detenuti palestinesi mi sembra assolutamente esagerata e non corrispondente alla realta'. Ti consiglio di verificare il dato.Forse i 12 miliardi di dollari versati all'Anp sia dai donatori sia percepiti dalle tasse riscosse per suo conto si riferiscono al bilancio comprensivo di tutte le sue voci di spesa, come sanita', istruzione etc.. Il bilancio generale approvato dall'Anp per il 2017 e' stato infatti di 4,4 miliardi di dollari, presubimilmente comprensivo percio' anche degli stanziamenti a favore dei detenuti. Resta la possibilita'di versamente da altri canali ufficiosi o segreti e di donazioni non in bilancio. Ma anche cosi'la cifra mi sembra eccessivamente gonfiata. Cordialmente. Giorgio Raccah
Sandro961 , Torino/Italia
Proprio vero che tutto il mondo è paese!Le sinistre in Italia litigano magari su un progetto di legge o su un altro tipo di scartoffia di cui le varie parti rivendicano la paternità, mentre da altre parti, fazioni con radici comuni si accapigliano su chi abbia o meno ucciso una povera ragazza.In che bel mondo viviamo, ma soprattutto che bel mondo lasciamo alle future generazioni!!!!