Appello per la liberazione di Ghilad Shalit a due anni dal suo rapimento

Il 25 giugno del 2006 il soldato oggi ventiduenne di Tzahal, Ghilad Shalit, veniva rapito in territorio sovrano israeliano, al confine con la Striscia di Gaza, da terroristi di Hamas. Sono due anni che questo ragazzo è stato privato della sua libertà mentre compiva il suo dovere di servire lo Stato. Da allora non sono pervenute notizie accreditate circa il suo stato di salute e nemmeno la Croce Rossa Internazionale è mai stata autorizzata a visitarlo, così come nel caso di Eldad Reghev e Ehud Goldwasser, i due soldati rapiti sul fronte settentrionale da Hezbollah, 17 giorni dopo Ghilad Shalit.
In questi giorni, il governo israeliano e quello egiziano – che funge da mediatore nelle trattative con Hamas – stanno intensificando i contatti per includere la liberazione di Shalit negli accordi di tregua. Tregua che è stata ieri violata con il lancio di 4 razzi Qassam sulle città israeliane del Neghev occidentale. Tra le richieste di Hamas, quella di rilasciare 450 detenuti palestinesi, molti dei quali con sangue sulle mani, oltre a rappresentare una contropartita sproporzionata per garantire la libertà di un soldato e cittadino israeliano, è un prezzo estremamente alto per la sicurezza stessa dello Stato d'Israele.
In un'ultima lettera presumibilmente di pugno di Ghilad Shalit, recapitata alla sua famiglia il 9 giugno scorso, il soldato esprimeva tutta la sofferenza e le difficoltà di salute, oltre che psicologiche, in cui si trova. Il momento è critico e auspichiamo che le trattative non vengano interrotte e che la mediazione egiziana possa portare ad esiti soddisfacenti. Ci rivolgiamo quindi al governo e alla società italiani affinché, in questa delicata situazione in cui le trattative su entrambi i fronti sembrano essere più che mai aperte, si mobilitino per rompere l'isolamento in cui si trovano Ghilad Shalit, nelle mani di Hamas, e Golwasser e Reghev, nelle mani di Hezbollah, a ormai due anni dal loro allontanamento forzato da casa.
Firme
On. Fiamma Nirenstein – Vice Presidente Commissione Affari Esteri e Comunitari
On. Margherita Boniver – Presidente Comitato di controllo Accordo Schengen
On. Enrico Pianetta - Presidente Intergruppo Italia-Israele
On. Furio Colombo
On. Paolo Guzzanti
On. Giorgio La Malfa
On. Gennaro Malgieri
On. Matteo Mecacci
On. Riccardo Migliori
On. Souad Sbai
Sen. Marco Perduca
Massimiliano Iervolino - Delegato ai diritti umani per la Provincia di Roma
Associazione Appuntamento a Gerusalemme
Associazione romana Amici d'Israele
(la lista completa sul sito de L'Occidentale)
Spero proprio che Ghilad venga al più presto liberato da una prigionia che penso sia penosa per lui e i suoi familiari. Faccio un appello a tutti i Palestinesi di buona volontà (come si usa dire) perché cessi questa attesaangosciante per luie la sua famiglia. Che il Signore ti bendedica caro Ghilad e ti faccia presto raggiungere i tuoi cari. Ti abbraccio. Licia Bertani
Roger-Marin , Lutèce, Francia
Gentile dottoressa Nirenstein,aggiungo la mia voce a quella di uno dei commentatori per esprimere la mia disapprovazione per lo scambio di prigionieri con Hezbollah.Esso infatti non è un vero scambio, ché da una parte Israele libererà un assassino e dall'altra Hezbollah restituirà le salme di due sfortunati soldati di Tsahal.Con stima,Roger-Marin
Roberto V. , Torino
Rinnovo l'appello già fatto a seguito del toccante articolo di Giorgia Greco,e mi unisco a tutte le persone civili e di buon senso che pregano per che Gilad Shalit torni libero tra i suoi cari (e con lui gli altri suoi due compagni) spero (lo speriamo tutti) Hamas voglia smentire le previsioni più pessimistiche, ha una grande occasione per far vedere se un pò di umanità alberga anche dalla sua parte e speriamo non la voglia sprecare, è terribile pensare che un povero ragazzo, così pacifico e inoffensivo, che fin dalla più tenera età ha sognato la pace e la fratellanza tra i popoli, debba ancora soffrire per colpe che non ha, vi invito tutti a leggere il suo splendido libro, a comprarne una copia per sostenere chi lotta da tanto, con mezzi pacifici e democratici, per far sì che non siano degli innocenti a pagare colpe inesistenti.Aiutiamo tutti Gilad, facciamo partecipi tutti a questa triste storia, non abbandoniamolo.
luca , bologna
Ho acquistato il libro scritto da Shalit per solidarietà. Un libro toccante molto bello tra l'altro.
Focus on Israel , Jerusalem
intanto oggi quei CRIMINALI di Hamas hanno pubblicato su uno dei loro siti una lettera del povero Shalit:http://focusonisrael.wordpress.com/2008/06/26/il-sito-di-hamas-pubblica-una-lettera-di-gilad-shalit/
Piero P. , Reggio Emilia
Certamente non si può restare insensibili di fronte ad una situazione che si trascina da due anni e oscilla tra speranze e timori. Mi auguro che che Ghilad Shalit possa ritornare presto a casa. E che, nonostante quanto sembra di capire dalla stampa israeliana, anche Eldad Reghev e Ehud Goldwasser siano ancora in vita ed anche loro possano ritornare.
jochanan , italia
anche se firmassimo a milioni la cosa non farebbe ne caldo nè freddo a chi non conosce la democrazia. Neanche se firmassero un bel po' di palestinesi di Gaza.Costoro sono specialisti in marketing e controllo ferreo delle loro zone, e in odio e disprezzo verso chi non è prono al loro pensiero delirante. Sarebbero capaci di trattenere il povero innocente Shalit fino alla morte e di chiedere la liberazione di 300 assassini per renderne il cadavere...
Alberto Levy , Israele
aderisco all' appello
Alberto Levy , Israele
In Israele si parla in questi giorni dei soldati rapiti (in Israele) Ehud, Eldad e Ghilad. Pare che la trattativa stia volgendo al termine ma ci sono ancora alcuni dubbi e problemi. Il dubbio principale che si sente nei media e' se vale la pena liberare il boia Samir Quntar e altri terroristi in cambio di due salme. La moglie di Ehud dice che la trattativa in origine verteva su Samir Quntar in cambio dei due ragazzi israeliani vivi. Ma nell' esercito c'e' chi ha dei dubbi se siano vivi o no, e anzi dice che ci sono piu' probabilita' che non siano piu' in vita. In questo caso e' giusto liberare Quntar per avere indietro due soldati non piu' in vita ? Io sono propenso per il no, e in questo sarei daccordo con la posizione di Olmert su questa tragedia (da quello che ho sentito nei media, mi sembra di aver capito che Olmert teme che i soldati non siano piu' vivi), ma i famigliari non vogliono sentire ragioni e insistono nel dire che i ragazzi sono vivi. Inoltre nell' esercito c'e' chi dice che nel caso in cui venga liberato Quntar in cambio di due salme, Shalit sarebbe in peggiore pericolo : Hamas potrebbe richiedere la stessa cosa ; terroristi vivi in cambio di Ghilad non piu' vivo. Per ora si sa che Ghilad e' ancora vivo. Vedete cosa fanno i Hizballah e Hamas ? Vedete che genere di ricatti sono capaci di fare ? C'e' qualcuno in Italia che spiega alla gente queste cose ?
Francesca , Concordia Sagittaria
Ho firmato con la speranza che Ghilad, e anche Ehud ed Eldad possano tornare a casa al più presto, sani e salvi.