ANALISI Sharon, gamba zoppa del governo Inviso al mondo, eroe della d estra
giovedì 20 giugno 1996 La Stampa 0 commenti
TEL AVIV ARIEL, il Leone di Dio (questo significa il nome), non
c'era. Se ne stava in fattoria a Shikmim, Ariel Sharon, mentre alla
Knesset si trattava la formazione del governo, e tutti si agitavano,
entravano, uscivano, avanti e indietro, su e giù , nell'ufficio del
primo ministro eletto Bibi Netanyahu, il più giovane premier di
Israele. Bibi agiva a sciabolate, nominando, disfacendo, penalizzando
soprattutto il suo partito di cui Ariel Sharon fa parte, a favore di
una coalizione larga quanto più possibile. Dava soddisfazione ai
religiosi, dava soddisfazione ai russi di Sharansky, introduceva
nell'esecutivo tecnici scomodi e nuovi alla politica come il giudice
Yaacov Neeman, il nuovo ministro della Giustizia. E Sharon seguitava
a restare fuori. Fuori dal ministero che più aveva richiesto, quello
della Difesa, assegnato a Ytzich Mordechai. Un militare più
tranquillo e mediano di Ariel Sharon. Fuori da quello del Tesoro, il
secondo nella sua lista, assegnato invece a una colomba del Likud,
Dan Meridor. Sì , Bibi ha sognato per un momento di poter tener
lontano dal suo governo questo ingombrante, corpulento settantenne
dagli occhi chiari, la camicia bianca, un versione
israeliana di John Wayne. Solo che John Wayne i suoi eroismi li ha
fatti sempre per finta, sullo schermo. Sharon, invece, nonostante dai
tempi della guerra del Libano sia inviso a tutta l'opinione pubblica
internazionale, odiato dalla sinistra israeliana, e adorato invece
dai coloni della Giudea e della Samaria, e dai Settler di Hevron i
cui voti egli ha portato in regalo al laico e poco religioso Bibi, è
un eroe militare, che ha rischiato più volte la sua vita. Un vero
pezzo della storia d'Israele. Se Bibi credeva che quella storia fosse
finita, si sbagliava. Così , quando pensava di averlo ormai lasciato
fuori dal governo dicendo che comunque, poiché non aveva altro a
disposizione aveva proposto a Sharon il ministero delle Costruzioni
che Arik (così lo chiamano di soprannome) aveva rifiutato, si è
trovato di fronte uno sbarramento molto ben definito, e di forza
inusitata: David Levy, ministro degli Esteri in pectore, potente
controllore di una fetta di voti, gli ha detto:
allora neanche io. E a forza di riunioni durate notte e giorno, mai
alla presenza di Sharon, ma sempre alla presenza di qualche suo
fedele, Bibi ha dovuto inventarsi un
Infrastrutture, non molto importante politicamente, ma con un budget
di tutto rispetto di 10 miliardi di Shekel, tre miliardi e mezzo di
dollari, che controlla la proprietà pubblica, parte delle strade,
l'elettricità , le Ferrovie, le fabbriche di forniture aeronautiche.
Tuttavia i ministeri più importanti sono rimasti fuori dalle mani di
Sharon. Bibi ha perso onorevolmente, ma ha perso. Ed ecco il motivo
per cui ha dovuto arrendersi: Sharon, da generale, nel 1967 con la
202a Brigata di paracadutisti, sfondò nel Sinai, contro il parere di
Moshe Dayan. Fu ancora lui che nel 1973, dopo il disastroso avvio
della guerra del Kippur, che vide Israele presa fra due fuochi
siriano ed egiziano, sfondò in Egitto alla testa dei suoi uomini,
passando il Canale di Suez e riuscendo poi a circondare con le sue
sole forze 25 mila soldati egiziani. Intanto le truppe egiziane
stavano avanzando. Fu proprio la trattativa condotta dal governo
dell'Egitto per liberare i suoi 25 mila uomini, che lo condusse al
blocco delle operazioni. Il resto è noto: Sharon, divenuto ministro
della Difesa nel 1982 conferì alla guerra del Libano, che doveva
servire solamente a scalzare l'Olp che lo usava come base d'attacco
contro Israele, un significato territoriale che ha condotto
all'odierno esplosivo intrico. E fu allora che il mondo intero mise
sotto accusa Sharon per il disastro di Sabra e Chatyla, in cui le
truppe maronite massacrarono i palestinesi. Sharon oggi è l'uomo del
Likud che più di ogni altro raccoglie le simpatie di coloro che
pensano che i problemi si possono risolvere con la forza. Anche loro
hanno portato i loro voti a Netanyahu, e Netanyahu ha dovuto per
forza dare a Sharon la sua ricompensa. Fiamma Nirenstein