Fiamma Nirenstein Blog

Adesso Al Fatah vuole tutta Gerusalemme

domenica 9 agosto 2009 Il Giornale 14 commenti
Il Giornale, 9 agosto 2009

Betlemme è tutt’altro che quel luogo di pace che tanti cristiani sognano e, in questi giorni, meno che mai. Proprio da qui, da quella che è stata (e che continuerà, per cercare di sedare gli scontri, ancora fino a martedì prossimo) la prima convenzione di Fatah in venti anni, oltre alla rielezione bulgara di Abu Mazen avvenuta ieri, potrebbe scaturire una terza intifada. Non è mancato nessuno dei classici segnali del regresso e di un totale rifiuto del dialogo: il documento di ieri invita a sacrificarsi, ovvero a perpetrare atti di terrorismo, fin che Gerusalemme non sarà interamente, anche nella sua parte ovest, anche dentro la Linea Verde, consegnata ai palestinesi: fino ad allora Fatah, la parte moderata rispetto a Hamas, non si siederà a parlare con gli israeliani. Una linea inusitata, che dichiara guerra fino a che vivrà non solo l’ultimo israeliano, ma anche l’ultimo ebreo: Gerusalemme è nelle sue preghiere tre volte al giorno da che mondo è mondo, citata 622 volte nella Bibbia e migliaia di altre volte con altri nomi. O semplicemente, è la capitale adorata di Israele, dove gli ebrei sono rimasti maggioranza persino negli anni in cui tutti l’avevano abbandonata. «Una città di pietra con occhi di pietra e un cuore di pietra» come dice Mark Twain che la visitò stupefatto, oggi un giardino aperto a tutte le fedi.
I documenti della Convenzione ripropongono la lotta armata, la resistenza (tutti sinonimi di terrorismo), il diritto al ritorno (sinonimo di distruzione demografica dello Stato d’Israele). Molto tempo si è dedicato alla teoria per cui Arafat sarebbe stato ucciso da una congiura fra Abu Mazen e Sharon; personaggi considerati moderati come Mahmoud Dahlan hanno ricordato che di giorno Arafat condannava gli attentati, ma di notte «si dedicava a onorevoli attività». Più di ogni altra cosa parla l’accoglienza da eroe tributata a Khaled Abu Usba, che nel marzo del 1978 partecipò all’eccidio di 35 passeggeri di un autobus sulla costa.
Nonostante la politica della mano tesa di Obama, in questi giorni non c’è stato nessuno alla conferenza di Fatah che si sia proposto come un alfiere di pace, che abbia sostenuto la proposta di parlare, almeno parlare, con Israele. Di nuovo, la leadership palestinese di fronte al mero tema dell’esistenza di Israele, sembra accendere la miccia del terrore come al tempo di Camp David, quando il rifiuto di Arafat fu accompagnato dalla seconda Intifada, o quando dopo lo sgombero di Gaza si è intensificato il bombardamento con i Kassam, fino alla guerra. Adesso, Netanyahu ha dichiarato che è d’accordo per due Stati e due popoli, le misure di alleggerimento dei check point permettono una vita molto migliore, si è aperto un grande centro acquisti a Nablus, a Ramallah si esce la sera, i caffè sono pieni fino a tardi in buona parte del West Bank, si gode la speranza che questo preluda a colloqui. Ma quando c’è un segnale che la pace possa avanzare, si ripresenta la dinamica tradizionale nel mondo arabo: gli autocrati si mettono in gara con i teocrati, Fatah compete con Hamas che la sfida non solo a Gaza ma anche nel West Bank, la parte laica accusata di corruzione vuole dimostrare che è sua la politica più antisraeliana, più aggressiva, più antioccidentale e anche carica di odio antisemita. Nei dintorni, i segnali sono gli stessi: gli Stati Uniti cercano una politica araba incoraggiante perché Israele conceda il più possibile e il più rapidamente possibile: ma nonostante il viaggio di Mitchell, il ministro degli Esteri giordano Nasser Judeh dichiara che Amman non vuole migliorare i rapporti con Israele; Saud al-Faisal dall’Arabia Saudita dice che non ci sarà nessuna politica di pace step by step; Bashar Assad non vuole parlare con Israele a meno che, prima, non si impegni a lasciare il Golan; gli Hezbollah seguitano a ricevere armi molto avanzate dall’Iran. In realtà, la faccia dura e feroce dell’Iran è la vera pietra di paragone, l'ispiratore della rinnovata durezza araba: autocrati contro teocrati, la gara è dura, e il capro espiatorio è Israele.

 Lascia il tuo commento

Maria x Sara , roma
 venerdì 4 settembre 2009  18:07:21

Sig.ra Sara se sono stata generica l’ho fatto per questioni di spazio e di strumenti (scrivevo dal cell). L’antisemitismo non lo generano le mie poche righe, io non ero mai stata in Israele, sono pacifista e non sono antisemita ma, come scrivevo, è quello che si vede lì che fa diventare “antipatici” gli israeliani (e non gli ebrei in generale), purtroppo io non posso scrivere cose carine per fare un piacere a Lei, è lo stato di Israele a doversi chiedere se non stia superando un limite accettabile e preoccuparsi casomai di una ricaduta negativa di antisemitismo che colpirebbe gli ebrei che vivono altrove.. No io non sono stata arrestata, non ho mai parlato di me, mi riferivo ai palestinesi, lei sa benissimo che la scusa della Sicurezza è dietro tutte le violazioni dei diritti umani che vengono perpetrate dallo stato israeliano, tra cui un certo muro… lei scrive "..Ci vuole un secondo a demolire l'immagine di Israele e sempre un grande lavoro di documentazione per smentire." con quale documentazione lo vuole smantellare il Muro? io proporrei un bel piccone...Ho specificato nel mio PS che se la situazione fosse inversa avrebbero gli israeliani tutta la mia solidarietà, non sono faziosa, sono solo una viaggiatrice rientrata un pò triste, ma accresciuta dall’esperienza vissuta.



Sara X Maria , Roma
 giovedì 3 settembre 2009  13:25:13

Signora Maria, le sue affermazioni generiche sono ciò che fomentano l'antisemitismo. Ci vuole un secondo a demolire l'immagine di Israele e sempre un grande lavoro di documentazione per smentire: per esempio, "ti arrestano se solo li guardi male". Chi arresta chi? Lei è stata arrestata per aver giardato male un poliziotto? Un soldato? Per non parlare del problema della demolizione delle case, con cui si fa tanta demagogia, ma in realtà è una questione molto complessa sulla quale c'è molto da documentarsi. Tanto per cominciare quali case in piedi da millenni si riferisce?



maria , roma
 lunedì 31 agosto 2009  18:26:53

PS. Ci tengo ad aggiungere la mia posizione..io sono cattolica ma nn vorrei mai uno stato cattolico in italia,le religioni nn dovrebbero mai essere la guida di un paese ma delle coscienze dei suoi abitanti, e se qui fossero gli arabi a tenere sotto assedio militare gli ebrei io sarei sicuramente dalla parte dei secondi,il mio é un pensiero guidato da un piú alto senso di giustizia che va aldila del giudizio su un popolo..È molto complessa la situazione di gerusalemme e lungi da me avere il nodo della situazione. Shalom Fiamma. Ciao.



maria , roma
 lunedì 31 agosto 2009  17:55:22

Non so chi ti ha dettato questo articolo ma io ti sto scrivendo da gerulemme e qst settimana sono stata in giro in tutto il paese. Qui arrivi pacifista e te ne torni antisemita...sono tali e tante le ingiustizie che subiscono i palestinesi che ti stupisci che quelli che tu chiami terroristi stiano da anni in silenzio e sopratutto 'fermi'.. a roma si litiga x un parcheggio rubato qui devi star zitto se ti demoliscono la casa e mura che hanno millenni, ti arrestano se solo li guardi male...forse dovresti farti un viaggetto e studiare anche un po di più.



Marcello , Ravenna/Italy
 giovedì 13 agosto 2009  17:40:38

purtroppo temo sia inutile. Abbas recita la stessa commedia di Arraffat: di giorno così e di notte cosà. A loro non interessa arrivare a qualcosa: l'importante e continuare il NO a tutto.... come i gamberi... alle aperture seguiranno le chiusure come queste. Mai arriverà il RICONOSCIMENTO dell'esistenza di israele come stato ebraico, perchè cadrebbe il nocciolo principale di questo conflitto. e a chi chiede a Israele questo o quello: perchè si può essere arabi e musulmani DENTRO israele, ma non il contrario? un caro saluto



jochanan , italia
 martedì 11 agosto 2009  21:34:03

il fatto che Al-fatah sia considerato un interlocutore credibile con Israele lascia interdetti. Al di là dei diluvi di parole spesi, Israele fa parte del dar-al-islam e nessuno schioderà il musulmano medio da questa idea. Diritto al ritorno, tutta Gerusalemme all'OPL, ecc. e poi la sharia per i musulmani in Israele, sappiamo bene i passi che conducono alla dittatura dell'islam. l'islam lo puoi fermare, se è in guerra organizzata lontano dalle sue basi: Lepanto, Poitiers, Vienna.. Ma qui il corto circuito nefasto tra TV islamiche predicatori incendiari e propaganda capillare ha prodotto una quantità di odio senza pari, e una mobilitazione e una disponibilità (jihad) anche qui senza pari rispetto al passato dell'islam. Temo proprio che nessuna soluzione pacifica duratura sia possibile tra Israele e OLP (e di Hamas o Hezbollah non ne parliamo proprio). Pace con i paesi confinanti, con i governi sotto tiro da parte dei fuorusciti palestinesi? Nemmeno. Per chissà quanto tempo stillicidio terroristico e risposta, e via andare....(trascurando quel terribile incubo che è l'iran). Coraggio, Israele, Coraggio!



stefano , usa
 lunedì 10 agosto 2009  18:49:36

Per Francesco di Napoli.La prego di ripassarsi la storia. Nel 47 i Palestinesi e i loro amici arabi hanno tentato di sterminare gli Ebrei, dichiarando guerra al nuovo stato di Israele e irifiutandosi di creare il loro stato. Quanto a chi ha iniziato il terrorismo: i primi attacchi di popolazioni arabe locali contro gli Ebrei risalgono al 1920.Grazie Fiamma per la tua controinformazione contro l` antisemitismo dilagante in Italia



Ilaria Arri , Rivoli (To)
 lunedì 10 agosto 2009  17:40:45

spero solo che Al Fatah non abbia tutta Gerusalemme, ci mancherebbe solo questo.Sono per una vera pace a Gerusalemme, e in tutta Israele, e in Palestina. Credo che, però, per dare segnali di convivenza, si debba partire da sotto.Dobbiamo darli noi, i veri segnali di Pace.Grazie molte per l'ascolta che ci offri.Un forte abbraccio, Ilaria.



mario cossu , roma it.
 lunedì 10 agosto 2009  09:59:42

Resta comunque,incontrovertibile ,il fatto che Fatah rimane l'unico interlocutore 'accettabile' per Israele. Stigmatizzarne sopratutto i difetti,anche se numerosi, significa chjudere la porta a ogni possibilita' di dialogo. mc



Francesco Granata , Napoli
 domenica 9 agosto 2009  18:53:14

Perché il diritto al ritorno significa la distruzione di Israele? Quindi, se è così, la cacciata dei Palestinesi nel '48 ha significato di fatto ladistruzione del popolo palestinese! O siamo diventati tutti dementi per non scontentare Berlusconi? E mi risponda una buona volta: chi ha dato inizio agli attentati terroristici in Medio Oriente? ... Provo a rispondere io: i sionisti con l'attentato all'albergo King David!!!Cordiali saluti.



Francesca , Lisbona
 domenica 9 agosto 2009  18:47:35

... non solo, ma Gerusalemme non é citata un'unica volta nel Corano ...



marcocosimi , Monterotondo
 domenica 9 agosto 2009  17:14:12

Le notizie che giungono dall'Iran fanno soffrire: i suoi rappresentanti "non brillano"...illuminando l'oscura cultura dell'odio. La stella della democrazia, della convivenza e del rispetto interreligioso sono esempi di un'etica e di una morale "che non ha plurale". E' auspicabile che ogni credo religioso, ed anche nella laicità, si ritrovi in una morale che non ha tempo nè confini, poichè valore eterno per una umanità ispirata alla capacità di convivenza ed alla continua tensione che è rispetto reale ed accettazione delle diversità, delle pluralità. La fede , la cultura, l'educazione al rispetto esigono impegno e volontà. Occorre che il mondo dei valori faccia davvero qualcosa , si unisca fortemente ai forti e preoccupati messaggi del nostro Pontefice, del Dalai Lama dei nostri uomini di cultura, ai Nobel riuniti nel grande coro e che chiedono solo PACE.Ma soprattutto vogliamo guardare, poichè se ne ha il bisogno, a quei politici non impegnati negli affarismi personalistici, che sappiano davvero trovare nel forte e lecito senso dello Stato, l'orizzonte della solidarietà vera, dell'etica e dei valori morali condivisi, che sempre siano esempio per le responsabilità verso chi governano e verso il rispetto di quella che chiamiamo DEMOCRAZIA: sono questi gli uomini cui dobbiamo saper guardare, come la bussola per una nave. Non chiediamo ai politici del nostro mondo le qualità etiche di un Gandhi, ma un esempio di rispetto per la donne, per i giovani, per i credenti così come per i laici, per la lotta alla disinformazione, oltre che solidarietà per lo straniero che ci chiede solo lavoro e rispetto...questo SI': non foss'altro che per la preoccupazione in cui il mondo vive:affinchè quella netta divisione tra regime e democrazia possa essere portata in esempio: forse anche insegnata, poichè soltanto la virtù è contagiosa per quegliuomini che ambiscono di essere chiamati tali. Soltanto così, per dirla con le semplici parole di Baltasar Grazian "chi onor



armando manocchia , imola
 domenica 9 agosto 2009  14:25:50

Ha fatto scalpore il matrimonio collettivo organizzato nei giorni scorsi da Hamas dove delle bambine sono state date in sposa a dei porci, a dei maiali schifosi. Per la scuola di pensiero pro-Hamas, dice che le sono state delle vedove di “martiri” dell'ultima guerra a Gaza che, come vuole la tradizione, non hanno partecipato alla cerimonia e le bambine-sposa sarebbero solo una “comparsa”. Secondo la scuola di pensiero contraria ad Hamas, in effetti le spose sarebbero proprio le bambine che si vedono nelle fotografie e nei video che riprendono la cerimonia pubblica, dimostrazione questa che Hamas e l'Islam più in generale non solo tollera il matrimonio tra uomini adulti e bambine, ma che addirittura lo incentiva. Anche alcuni religiosi islamici affermano che “Islam ammette il matrimonio con bambine piccolissime a patto che non venga consumato fino a quando la bambina non “diventi donna”, cioè fino a quando non ha la prima mestruazione, il che può avvenire anche prestissimo (8/9 anni). Cosa vi aspettate da una pseudo religione dove il loro Profeta Maometto prese in sposa Aisha quando questa aveva solo 7 anni? Non si capisce perché i sostenitori di Hamas difendono un atto così vergognoso, ammesso apertamente dall'Islam, ed è rivoltante vedere bambine vestite da spose dare la mano a uomini-porci e camminare al loro fianco, truccate da donne grandi, verso il matrimonio. Per fortuna, qualcuno come Miriam Bolaffi (W.I) ha inviato un esposto-denuncia alla Commissione per i Diritti Umani delle Nazioni Unite prefigurando un “atto di pedofilia collettivo” in aperta violazione delle più elementari norme di tutela dei minori. Speriamo che l’ONU indaghi su questo gravissimo fatto senza che “ interferisca nelle religioni e usanze dei popoli”. Un atto di pedofilia rimane tale a qualsiasi latitudine e in barba a qualsiasi tradizione o usanza religiosa. Vergognatevi bastardi! www.unaviaxoriana.it



Dova Cahan , Tel Aviv Israele
 domenica 9 agosto 2009  13:33:19

Proprio oggi alla radio...Kol Israel...ho sentito questo che Al Fatah vuole tutta Gerusalemme. Devo dire che io vivo in Israele...e per me e posso dire anche per molti di noi cio che gli arabi dicono, persino quelli apparteneti al mondo arabo moderato e sempre unatrasgressione a tutto cio che noi desideriamo per condurre a una trattativa di pace vera e stabile.La vera pace qui purtroppo non ci saramai, anche Ithak Rabin si era illuso di poter arrivare a questo grande momentoma purtroppo gli e anche costata la vita.Lui l'ha ben capito che portando Al Fatahin casa avrebbe messo tutto il paese inun grande rischio...e le conseguenze leabbiamo viste ed anche pagate care.Ma voleva dare una chance a tutto cio...Bisogna provare..senza provare non si puo sapere, ma come conseguenza a tutto non solamente ci siamo messi il terrore dentro casa che per piu di 5 lunghi anni ha portato timore in ogni persona che andava per strada, in piuci siamo creati due fronti nemici...La Cisgiordania con Al Fatah con capitalea Ramallah e Gaza con il Hamas...Questedue correnti, tra loro stessi sono indisaccordo, uno estremista tollerante el' altro estremista fanatico. Per di piu allaconvenzione di Al Fatah in questi giornia Betlemme, il Hamas non ha dato nemmeno il permesso agli uomini di Fatah lasciare Gaza per andare a votare.Io mi domando come volete o il mondo vuole che questa genta venga ad un accordo con noi, quando tra di loro sonogia in disaccordo...Anche le nostre colombe israeliane, uomini politici di sinistra, scrittori, pubblicisti pensavanoche Al Fatah fosse la soluzione del conflitto, ma questo conflitto poteva gia appianarsi 100 anni fa, mentre invecedi arrivare a tutto cio...il mondo arabo ogni paio di anni ha creduto che risolveil suo problema attacando e portandoguerra ad Israele.Israele nonstante tutto cio, in quarantaanni di guerre e progredita in tutti i campi



Per offrirti un servizio migliore fiammanirenstein.com utilizza cookies. Continuando la navigazione nel sito autorizzi l'uso dei cookies.