Abu Mazen minaccia (e bluffa) «Stop a tutti gli accordi di pace»
giovedì 21 maggio 2020 Il Giornale 0 commenti
Il Giornale, 21 maggio 2020
Mahmoud Abbas, al secolo Abu Mazen, ha un'ambizione chiara: essere ricordato come Arafat, l'uomo che ha vissuto per trascinare parte del mondo in uno scontro frontale con Israele, con lo scopo di destrutturane le alleanze internazionali, prima fra tutte quella con gli Stati Uniti, e la sua stessa legittimità. Così, con un ennesimo "armiamoci e partite" che ancora, finché scriviamo, non ha effettività pratica, ha giurato con un discorso urlato di voler cancellare ogni tipo di accordo con Israele.
Tuttavia già dall'Unione Europea il commissario Josep Borrell si sbraccia nel condannare preventivamente ogni "annessione", diffida, invita, tutto intero sulla posizione palestinese, un po’ come ha sempre fatto la Mogherini.
Intanto il Primo Ministro Mohammad Shtayyeh, lo stesso che pochi giorni fa accusava Israele di diffondere volontariamente il coronavirus tramite i suoi "settler" e i soldati, chiede all'ONU sanzioni per Israele, accusando lo Stato Ebraico proprio di ciò che i palestinesi hanno fatto negli anni: erodere e consumare l'idea di due Stati.
Strano: sembra di più che sia stata la strage terrorista e il rifiuto di ogni soluzione proposta a causare questa erosione. Da noi la bandiera l'ha presa Laura Boldrini con Pino Cabras e Erasmo Palazzotto (pluralismo!) con un' interrogazione che chiede al Governo di prendere "opportune iniziative per prevenire un'annessione formale della Cisgiordania e la Valle del Giordano o parte di esso per garantire il rispetto del diritto internazionale...". Più diretto è l'ayatollah Khamenei, che accusa Israele di essere il male, la crudeltà.. oppressore, bugiardo, traditore, colpevole di massacri". E poiché l'Iran ormai è un finanziatore fisso dei palestinesi, la cosa ha un significato speciale.
L'ondata è variegata, e lo sarà di più se si seguiterà a ignorare il contenuto di un piano articolato, complesso, che mette in mano a Israele solo territori abitati da ebrei (il 30 per cento) e il 70 per cento invece destina ai palestinesi, gli consente finalmente Stato con grande aiuto internazionale, mette alla prova una leadership che ha saputo solo rifiutare ogni proposta, e che non ha mai portato altro che a campagne di terrorismo.
Può darsi che Coronavirus e furia politica rallentino questa opzione, e che i palestinesi, come sempre da 40 anni, distruggano ogni opzione di pace. Sarebbe un peccato per tutti.