« ABU MAZEN HA FINTO DI ARRUOLARE MOLTI MIEI COMPAGNI, POI LI HA MESSI IN GALERA A GERICO. NON MI FIDO DI LUI» Io, costretto a diventare kamikaze Pa rla un combattente di Al Aqsa: sono braccato da Israele e dall’ Anp
lunedì 31 ottobre 2005 La Stampa 0 commenti
Fiamma Nirenstein
inviata a BETLEMME
QUANDO entra nella stanzetta bianca e luminosa, le sue dimensioni di
giovane armadio diventano di per sé un elemento di attenzione e stupore. E’
un uomo braccato, e lo si vede subito da come si muove e da come guarda: da
sotto in su, anche se è così alto, e come fosse l’ ultima volta. Con il
berretto e il giubbotto serrato fino al collo taurino, il viso scuro, da
subito, prima di aprire bocca, emana un’ aria più ancora di tristezza che di
paura; ma in questi giorni di forte contrattacco israeliano, con prigionieri
e morti in Cisgiordania oltre che a Gaza, l’ uomo che chiameremo Naji vive
nascosto. Non fugge solo dagli israeliani, ma anche dai suoi. La sua storia
è un incrocio di incredibili circostanze che spiegano molto di quello che
sta accadendo in Cisgiordania. SEGUE A PAG 5